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Napolitano: “Siamo un Paese orgoglioso della propria storia”

Il Presidente della Repubblica sulle celebrazioni del 2 giugno: tra entusiasmo dei cittadini e clima politico, un messaggio di unione e speranza.
A cura di Redazione
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C'era grande attesa per la partecipazione di Giorgio Napolitano alla tradizionale parata militare del 2 giugno. Soprattutto dopo le ormai classiche polemiche sui costi e sull'opportunità di una manifestazione giudicata troppo dispendiosa da gran parte della politica (anche se bisogna ricordare che si è trattato di un evento "ridotto", con costi stimati in un milione e mezzo di euro, contro i 2 milioni del 2012 e i 4 milioni e 400 mila del 2011). Il Capo dello Stato è così giunto ai Fori Imperiali a bordo dell'auto presidenziale scoperta, tra gli applausi della gente e scortato da un reparto di corazzieri a piedi e non, come da tradizione, a cavallo.

"Anche quest'anno la tradizionale parata militare ha consentito di unire cittadini e istituzioni nella celebrazione della nascita della Repubblica", questo il pensiero del Capo dello Stato, che poi ha ricordato quanto l'unità del Paese sia un valore non negoziabile, soprattutto in un momento di crisi. Poco ore prima, in un messaggio al ministro della Difesa Mario Mauro, il Capo dello Stato era stato ancora più esplicito, ringraziando le Forze armate per la dedizione mostrata: "Circondati dall'affetto della popolazione, essi hanno sfilato in modo impeccabile, ben rappresentando, con la compostezza del portamento, un Paese orgoglioso della propria storia e della propria cultura e determinato a superare l'attuale difficile contingenza".

Infine, in una lettera indirizzata al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Napolitano ricorda: "Alle grandi sfide emergenti le Forze armate italiane rispondono con concretezza e dinamismo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento militare come quella di recente avviata,ispirata a criteri di qualificazione della spesa, razionalizzazione interforze e integrazione europea. Quest'ultima può e deve concorrere all'auspicata unità politica del continente. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giungano la gratitudine del popolo italiano e un fervido augurio. Viva le Forze armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!"

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