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Napolitano accoglie Papa Francesco: “Occorre restituire fiducia ai giovani”

La prima visita di Bergoglio al Quirinale: “Bisogna moltiplicare gli forzi contro la crisi”. Il capo dello Stato, da parte sua, bacchetta i partiti: “Si liberino dalla piaga della corruzione e dai più meschini particolarismi”.
A cura di Biagio Chiariello
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L’Italia vive una "faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante". Parole amare quelle con cui Giorgio Napolitano ha accolto Papa Francesco, pronunciate nel corso del suo intervento nel salone delle Feste del Quirinale. Il Presidente della Repubblica lamenta poi la distanza della politica italiana dalla "cultura dell'incontro" e del "dialogo" che il Pontefice spesso evoca nei suoi discorsi. In tal senso, si è rivolto alle forze politiche affinché si affranchino "dalla piaga della corruzione e dai più meschini particolarismi". E riferendosi a Bergoglio dice di credere che "la politica possa trarre uno stimolo nuovo dal suo messaggio e dalle sue parole". E ancora per la classe dirigente italiana "è tempo di levare più in alto lo sguardo, di riguadagnare lungimiranza e di portarci al livello di sfide decisive che all'oggi già si proiettano sul domani – ha detto Napolitano -. Facendo nascere anche da questa straordinaria e così elevata occasione d'incontro, un impegno comparabile a quello di cui Santità Francesco ci sta dando l'esempio".

Papa Francesco, in quella che è stata la sua prima volta al Quirinale, ha invece parlato della crisi economica che "fatica a essere superata" e che "tra gli effetti più duri» ha "l’insufficiente disponibilità di lavoro". A tal proposito ha sottolineato la necessità di "moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa". L'essenziale, in questo particolare momento di congiuntura, è "restituire fiducia alle nuove generazioni e valorizzare percorsi di crescita professionale coerenti con i programmi di sviluppo delineati dall’Unione Europea", dice ancora Bergoglio. L'Italia "attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali – conclude il Papa – sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia".

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