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“Napolitano è un pericolo per la democrazia in questo Paese”

Durissimo post contro il Capo dello Stato sul blog di Grillo a firma di Aldo Giannuli. E la testa di Napolitano finisce sotto formalina…
A cura di Redazione
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Pochi giorni fa, subito dopo la decisione della maggioranza di imporre la ghigliottina alla discussione sulla riforma costituzionale in corso al Senato, Beppe Grillo aveva chiarito la volontà del Movimento 5 Stelle di chiudere ogni tipo di rapporto con il Presidente della Repubblica. Una scelta che viene ora "ratificata" dalla pubblicazione di un durissimo post nei confronti di Giorgio Napolitano, a firma di Aldo Giannuli, corredato da un titolo decisamente forte ("Arriva la dittatura") e da una foto di apertura dal gusto quantomeno discutibile: la testa di Napolitano sotto formalina, con il claim "Costituzione in formalina".

Nel lungo articolo di Giannuli compaiono poi riferimenti alle responsabilità di Napolitano nel processo "antidemocratico" di riforma delle istituzioni, culminato con la decisione di contingentare i tempi della discussione sugli emendamenti al ddl costituzionale Renzi – Boschi. La chiosa, dedicata alla "minaccia" di elezioni anticipate, è poi accusatoria: "Insomma, come la voltate e la girate, la scadenza del 2015 sarebbe molto disagevole e dovremmo andare al 2016. E questo cosa è? Uno scioglimento a scoppio ritardato? E Napolitano nel frattempo resta sempre al Quirinale? Insomma, come minaccia, questa dello scioglimento non mi pare una grande minaccia. Il che non toglie che Napolitano sia sempre più un pericolo per la democrazia in questo paese. Bisognerà pensarci".

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La ricostruzione di Giannuli è del resto "a senso unico": "Insomma: se non è un colpo di Stato ci manca davvero poco! Il Presidente minaccia lo scioglimento delle Camere non si capisce bene per quale motivo formale: non c’è una crisi di governo insolubile, non c’è un blocco dell’attività legislativa. Certo: questo Parlamento non è rappresentativo del corpo elettorale, ma questo lo sapevamo già dalla sentenza della Corte costituzionale, quel che non ha impedito al Presidente di considerarlo pienamente legittimo, al punto di avviare (proprio lui!) una riforma dell’art 138 con procedure assolutamente incostituzionali. Insomma, adesso lo sciogliamo perché non fa quello che il Presidente vorrebbe?".

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