Napolitano apre a indulto e amnistia: risolvere la situazione delle carceri
Il Presidente della Repubblica torna a parlare dello stato delle carceri italiane ribadendo la necessità che il Parlamento trovi in breve tempo una soluzione al problema anche facendo “ricorso a misure di clemenza”. Con un comunicato stampa il Capo dello Stato ha auspicato che il Parlamento approvi in tempi brevi “proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia” che come afferma lo stesso Presidente “ferisce la credibilità internazionale del nostro Paese e il rapporto con le istituzioni europee". L’occasione per riprendere un concetto già espresso circa un anno fa in Senato è l’incontro con il prof. Pugiotto, che insieme ad altri accademici qualche mese fa ha scritto una lettera aperta al Presidente Napolitano proprio sulla cattiva condizione delle carceri italiane e sulla necessità di mettere fine a questa situazione agghiacciante.
Riformulare l'art.79 della Costituzione – Il Presidente della Repubblica si è augurato che vengano adottate pene alternative alla prigione e che si apra ad un dibattito sulla necessità di un indulto o un’amnistia. Il Capo dello stato crede anche che sia necessaria una “riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione che oppone così rilevanti ostacoli" alla misure di clemenza. L’articolo 79 infatti stabilisce che amnistia e indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni suo articolo e nella votazione finale e che essi non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge. Il Presidente nel comunicato ricorda anche che a seguito del suo intervento al Senato c’è stato “uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi” facendo sì che si raggiungessero già dei risultati per ridurre la popolazione carceraria e creare “condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive” .