Napolitano a L’Aquila: “Per la ricostruzione occorre il massimo sforzo”
Una giornata nel ricordo del terremoto e delle vittime della tragedia: così trascorre il 6 aprile a L'Aquila, il capoluogo abruzzese raso al suo dal terremoto di due anni fa. La manifestazione in memoria del cataclisma è cominciata ieri sera attorno alle 21.30 circa; partendo da Fontana Luminosa un corteo ordinato e silenzioso ha percorso le sparute strade del centro storico messe in sicurezza. Alle 3.32, poi, oltre 20.000 aquilani si sono raccolti in Piazza Duomo e hanno ricordato in silenzio le vittime del sisma. Un silenzio cadenzato da 309 rintocchi, tanti quante le persone che hanno perso la vita durante la tragedia di cui sono stati letti i nomi, tra la commozione generale.
In realtà a L'Aquila il terremoto non sembra mai finito, il centro storico è rimasto in molte zone ancora ricoperto di macerie e purtroppo la ricostruzione sembra per molti versi ancora lontana, come si vede chiaramente anche nelle immagini scelte per raccontare la fotostory del terremoto de L'Aquila. Oggi in occasione del secondo anniversario del triste evento il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di recarsi nella cittadina abruzzese.
Qui, assieme al sottosegretario Gianni Letta, ha partecipato alla funzione religiosa in memoria delle vittime e a margine della celebrazione ha detto:
Nessun italiano ha mai cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che due anni fa ha colpito questa bellissima città dell'Aquila. Non credo che gli aquilani debbano temere di essere dimenticati. Ha poi fatto riferimento alla ricostruzione dicendo: Occorre il massimo sforzo di chi ha la responsabilita' di amministrare, di governare, di risolvere i problemi, di chi ha la responsabilità di rappresentare le istanze dei cittadini. E' giusto discutere di quali sono i termini dei programmi e i tempi per la ricostruzione e le prospettive di soluzione dei problemi sebbene su questo tema le divisioni sono state minime, nel fuoco dell'emergenza c'è stata la massima unità.
Dopo la celebrazione il Presidente ha poi salutato alcuni dei familiari delle persone che hanno perso la vita dopo le scosse, portando loro il suo conforto.