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Napoli, De Magistris attacca ancora Narducci: “Mi ha tradito”. E annuncia il rimpasto

Rifiuti, caso Romeo e terzo settore: ecco i motivi dell’addio. Il sindaco replica all’accusa dell’ex esponente di giunta: “Da lui non accetto lezioni di legalità”. E poi annuncia: entro gli inizi di luglio un riassetto delle deleghe degli assessori.
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Che lo scontro fra Luigi De Magistris e Giuseppe Narducci, il suo ex assessore alla Legalità, dimessosi ieri in polemica col sindaco di Napoli sia destinato a non terminare rapidamente è ormai certo. Il carattere dei due, entrambi abituati ad avere l'ultima parola non aiuta. Ma non è solo una questione di scontro personale. In mezzo ci sono tre bubboni: il caso Romeo, ovvero la transazione fra il Comune e il suo gestore immobiliare (finito qualche anno fa al centro di una inchiesta giudiziaria); la gestione dell'Asia, l'azienda dei rifiuti cittadini e quella del terzo settore, ovvero le cooperative sociali che per conto del Comune offrono servizi di assistenza e tutela ad anziani e disabili.
Stabilito questo, De Magistris ha giocato comunicativamente d'anticipo rispondendo con durezza a Narducci nonostante di quest'ultimo non fosse stata ancora resa nota la lettera di dimissioni. Narducci l'ha anche detto a qualche giornalista: "Non capisco perché non l'abbiano resa nota". Fatto sta che stamane la missiva era sui giornali e si è capito chiaramente che le posizioni di sindaco e assessore erano inconciliabili e ormai da molto tempo.

Oggi il sindaco, che tiene evidentemente molto alla sua figura di politico forte, capace di affrontare le avversità e polverizzare ogni polemica, è tornato alla carica, utilizzando i registri dell'affetto personale: "Non ci ho dormito stanotte, sono profondamente ferito e umanamente colpito come quando nelle famiglie si viene traditi – ha affermato il sindaco di Napoli -. Io probabilmente ho avuto torto, lui è stato l'unico assessore che io non ho mai criticato, anche quando ha sbagliato. Lui era, e parlo al passato, la persona di cui maggiormente mi fidavo in giunta per aver lavorato insieme, come colleghi, in magistratura. Per le lotte fatte a Napoli. Ora voglio stringergli la mano e augurare di fare bene il magistrato come faceva prima di fare l'assessore".

[quote|left]|Le diplomazie di Palazzo San Giacomo lavorano ad un incontro fa i due ex amici. Ma il carattere di sindaco e dell'ex assessore non aiutano.[/quote]

A quanto si apprende le diplomazie starebbero lavorando per un incontro fra i due con l'obiettivo di chiudere definitivamente lo scontro, gran cerimoniere è Attilio Auricchio, amico di entrambi (è stato investigatore del caso Calciopoli con Narducci ed è ora capo di gabinetto della giunta De Magistris)  papabile successore del dimissionario alla Legalità. Ma è, come si diceva, la questione caratteriale a frenarli, anche solo per una semplice telefonata di cortesie formali. Il primo cittadino partenopeo ha intanto dettato i tempi per il cambio in giunta. E non solo: sarà un rimpasto di deleghe: "Da qui alla fine del mese, al massimo ai primi di luglio – ha detto De Magistris – ci sarà una riorganizzazione interna di deleghe perché dobbiamo ripartire subito e superare il momento di forte dispiacere". Un "tagliando" alla giunta, insomma, un anno dopo l'insediamento a Palazzo San Giacomo.

Il problema è politico: questo rimpasto di deleghe segnerà anche l'arrivo del Partito Democratico in giunta? Oggi in tal senso sul Corriere del Mezzogiorno l'analisi di Ernesto Galli Della Loggia, editorialista del Corriere era illuminante. Per Galli Della Loggia l'ingresso del Pd conviene più alla maggioranza arancione che ai democrat. Poi c'è una questione di tempi: il Partito democratico napoletano a metà luglio terrà il suo congresso cittadino. Tra i favoriti alla segreteria c'è Enzo Cuomo, attuale sindaco di Portici. Se Cuomo dovesse diventare segretario gli ottimi rapporti fra lui e il sindaco di Napoli sarebbero ulteriore garanzia per l'ingresso in giunta: la casella che potrebbe avere il Pd è quella del Lavoro e il nome che circola è quello della sociologa Paola De Vivo.

Resta da capire quale sarà l'impatto della vicenda Narducci sugli entusiasti "arancioni". Il sindaco coi suoi toni cerca di rientusiasmare i fedelissimi: Non siamo una lobby, ma la casa del popolo".  Ma  già da qualche giorno sta incassando polemiche, ad esempio sulla pista ciclabile: una foto gira sui social network, Facebook in primis:

La pista ciclabile di Napoli

Sulla realizzazione della pista ciclabile De Magistris sta incassando, forse per la prima volta dall'inizio della sua consiliatura, una serie di critiche via social network. La luna di miele 2.0 è finita?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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