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Napoli, Cesaro si dimette dalla Provincia. Ma consiglieri e assessori conservano poltrona e stipendio (VIDEO)

Il deputato e coordinatore Pdl lascia Palazzo Matteotti per candidarsi alle Politiche. C’è anche una delibera di incompatibilità firmata dal Consiglio provinciale. La spiegazione: “L’ho fatto a causa dei tagli e della spending review”. L’opposizione attacca: “È una farsa”
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Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, ha presentato le proprie dimissioni dall'incarico. L'ha fatto nello stesso giorno in cui il Consiglio ha approvato a maggioranza (con i voti di Pdl, Udc e Federazione della Sinistra, voti contrari dei 7 consiglieri del Pd, dell'Udc Ascione, Morra di Sel, Carfora Api e 2 consiglieri Fli) la delibera di contestazione di incompatibilità nei suoi confronti, alla luce della legge che vieta di ricoprire contemporaneamente la carica di parlamentare e presidente della Provincia. Il presidente della Provincia oggi non si è presentato in Aula: troppe le tensioni, anche alla luce del blitz di poche ore prima che ha portato ad una raffica di incarichi assegnati prima dell'addio come documentato in anteprima da Fanpage.it .

Cosa succede ora? L'incompatibilità è determinata dalla legge che vieta di ricoprire contemporaneamente la carica di parlamentare e presidente della Provincia. Cesaro ha ora 10 giorni di tempo per la presentazione delle controdeduzioni al Consiglio che a sua volta ha 10 giorni di tempo per convocare un'altra seduta in cui si analizzino le risposte fornite dal presidente della Provincia. Il presidente dimissionario potrebbe optare in questo lasso di tempo per uno dei due incarichi e comunicarlo al Consiglio. A questo punto l'organo consiliare dovrebbe essere riconvocato per discutere la vicenda. Dunque, se Cesaro opterà per Montecitorio le sue funzioni passeranno al vice nominato ieri Antonio Pentangelo (Pdl) e il Consiglio provinciale andrà avanti fino al 31 dicembre del 2013, quando è prevista la trasformazione in città metropolitana.

Ma ecco come Cesaro motiva le sue dimissioni:

Il mio è un atto che intende testimoniare l’estrema difficoltà, se non addirittura l’i mpossibilità di amministrare un ente quale la Provincia, che è stato colpito da severissime e assurde misure di spending review. La determinazione dei tagli, che verranno comunicati nella prossima settimana dal Governo, colpirà inevitabilmente i servizi che la Provincia amministra sul territorio e le società partecipate ad essa collegate. Per il presidente si profilano solo due possibilità: o tagliare posti di lavoro e i servizi per i cittadini, o sforare il patto di stabilità, rischiando di portare l’ente al dissesto. Alternative per me assolutamente inconcepibili visto che durante la mia amministrazione ho avuto due priorità assolute: garantire il lavoro ai nostri dipendenti ed attuare una politica finanziaria dell’ente sana, rigorosa e virtuosa.Il bilancio di questi tre anni di mia amministrazione ritengo invece siano stati quanto mai positivi. […] Non si esaurisce oggi però il mio impegno per Napoli ed il Mezzogiorno in quanto intendo continuare con immutata determinazione la mia attività politica. Con il partito valuterò il da farsi, anche in riferimento ad una mia eventuale candidatura alle prossime elezioni politiche”.

Nei gruppi politici numerose tensioni: Fli ha presentato la mozione di incompatibilità (siglata dal consigliere Giovanni Belleré) e ha attaccato duramente Cesarso: "È una vera e propria farsa, posta in essere soltanto per rimanere attaccati alla poltrona – dice Enrico Flauto, capogruppo Fli -. Se Cesaro vuole candidarsi al Parlamento, si dimetta e si assuma tutte le responsabilità della sua scelta, di fronte ai consiglieri e soprattutto di fronte ai cittadini". Fanpage ha raccolto (video) le dichiarazioni del Pdl, in alcuni casi discordanti.
Nel centrosinistra è il Pd ad avere la posizione più netta: "Cesaro sarà ricordato semplicemente come il peggior presidente della storia della Provincia di Napoli – afferma Gino Cimmino, segretario provinciale -. L'ultimo blitz che ha messo a segno 24 ore prima che si votasse la sua decadenza con la raffica di nomine che ha sottoscritto in pochi minuti ha segnato l'ennesima pagina vergognosa della sua amministrazione, dedita solamente a distribuire poltrone e prebende agli amici e agli amici degli amici".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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