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Manovra 2024

Nadef, anche il Senato approva lo scostamento di bilancio

Il Senato ha approvato con la maggioranza assoluta richiesta l’autorizzazione allo scostamento di Bilancio. I voti favorevoli sono stati 111, quelli contrari 69 e 1 astenuto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo il via libera della Camera, anche il Senato ha votato la Nadef e la risoluzione del governo sullo scostamento di bilancio, un testo molto simile a quello della Camera, su cui era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea. L'Aula di Palazzo Madama ha approvato con 111 sì, 69 no e un astenuto la risoluzione della maggioranza che autorizza l'esecutivo ad uno scostamento di bilancio che, per il 2024, consente risorse per 15,7 miliardi. Via libera anche alla Nota di aggiornamento al Def: anche in  questo caso la votazione si è conclusa con 111 sì e 69 no.

La risoluzione di maggioranza presentata a Palazzo Madama prevede che nella prossima manovra di bilancio vi sia "il taglio al cuneo fiscale nel 2024, l'attuazione della prima fase della riforma fiscale, iniziative a sostegno delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose, e della genitorialità, volte anche alla conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari". Il testo riporta inoltre il riferimento alla conciliazione dei tempi lavorativi, come ulteriore intervento per agevolare le famiglie. Anche la risoluzione di maggioranza del Senato, come quella della Camera, impegna inoltre il governo a prevedere nella prossima legge di bilancio "risorse per proseguire con il percorso avviato di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al comparto sanitario".

Nel corso delle dichiarazioni di voto si sono susseguiti diversi interventi delle forze politiche. Per Forza Italia ha preso la parola la senatrice Licia Ronzulli, capogruppo degli azzurri in Senato: "Ricordo i giorni della manovra dello scorso anno, in un periodo difficile con le bollette ai massimi storici, sono seguite nei mesi scelte coraggiose, come l'abolizione del reddito di cittadinanza e la netta distinzione tra chi non è in grado di lavorare e chi invece può farlo. Sono cresciuti i contratti stabili, mentre governo e maggioranza hanno varato una rivoluzione fiscale per ricostruire il rapporto tra cittadino e fisco, un grande sogno di Silvio Berlusconi che vogliamo portare a termine entro il termine della legislatura. Intanto però la Bce ha continuato ad alzare i tassi di interesse mettendo in difficoltà famiglie e imprese. Mentre si è dovuto fare i conti con le scelte del governo giallo-rosso che hanno terremotato le finanze pubbliche. Ma si è continuato a lavorare per aiutare chi ha stipendi e pensioni più basse, e nel 2024 la pressione fiscale comincerà a calare".

"Le opposizioni usano la salute come una clava – ha aggiunto la senatrice Ronzulli – cercando di far credere alle persone che sia colpa di questo governo se per una mammografia si devono aspettare sei mesi. E prima ancora di conoscere i numeri la sinistra ha cominciato a gridare ai tagli alla sanità pubblica, mentre nei prossimi anni i fondi per la sanità aumenteranno e la maggioranza sta già lavorando a una vera riforma sanitaria. Le ironie sullo scostamento di bilancio sono fuori luogo soprattutto da parte di chi ha la responsabilità di scelte precedenti che oggi ci costringono ad agire in deficit, e senza lo scostamento di bilancio sarebbe stata una manovra ‘lacrime e sangue'. Continuiamo a operare applicando talento, tolleranza e tenacia. Abbiamo davanti una montagna da scalare ma puntiamo alla vetta, per questo annuncio il voto favorevole di Forza Italia". 

"Non credo che il presidente del Consiglio debba sempre seguire i lavori di quest'Aula, ma è inaccettabile che non ci siano un ministro della Repubblica italiana mentre si discute la Nadef, a eccezione del ministro Ciriani che ha messo piede in questo momento", ha detto il senatore pentastellato Stefano Patuanelli annunciando il voto contrario del M5s sia alla Nadef che allo scostamento di bilancio. "Il rapporto debito/Pil dell'ultimo triennio cala di 15 punti, voi riconsegnate un Paese in cui il rapporto debito/Pil non calerà nei prossimi anni. Ora scenderà del 96% in meno".

"Per le imprese in questa Nadef non c'è assolutamente nulla. Lo scostamento di bilancio è del tutto insufficiente. Le risorse reperite dallo scostamento vengono utilizzate per il taglio del cuneo, che però è solo per un anno e non dà un euro in più" rispetto a quanto era già in vigore, ha detto ancora Patuanelli. "Ci sono 2 miliardi in meno per la sanità, è un dato oggettivo. Non ho ben capito perché per il Superbonus non si parla mai di spesa in rapporto al Pil", mentre si parla della riduzione della spesa sanitaria, in rapporto al Pil, "due pesi e due misure".

"Non capisco il dibattito, i nostri numeri sono meglio di qualsiasi" conto "fatto da quelli bravi, come Mario Draghi", ha detto il senatore leghista Claudio Borghi in dichiarazione di voto. "Abbiamo tutti i numeri per presentarci a testa alta in Europa", ha aggiunto. L'esponente leghista ha rilevato come gli attuali dati di Finanza pubblica e macroeconomici siano migliori di quanto previsto per il 2023 dal Def del governo Draghi della primavera del 2022. "Con lo scostamento che andiamo a votare – ha proseguito – stiamo con il debito più bassi di quello previsto tra gli applausi da Draghi, Franco e dall' Ue. I nostri conti sono meglio di quello che si aspettavano anche quelli bravi. Anche con questi numeri l'Ue si dovrà scontrare".

"Un'unica Nadef – ha ricordato Borghi – non è stata approvata dall'Ue, quella del 2018 del governo giallo-verde, perché il duo Moscovici-Dombrowski dicevano che il deficit era troppo alto. Se scopriamo che non contano i numeri ma conta se i numeri li porta un amichetto, allora dobbiamo porci un altro problema. Abbiamo una ottima occasione in sede elettorale di dire come la pensiamo". 

"Per mesi gli stessi esponenti del governo che oggi hanno perso la parola, ci hanno raccontato che l'economia italiana andava bene, che facevamo meglio del resto d'Europa. Poi il ministro Giorgetti a Cernobbio ha suonato il contrordine. Ma non ci voleva una laurea ad Harvard per capire che c'era l'inflazione e che la coperta era corta. Avete fatto 14 condoni in questi mesi, Quanta ipocrisia nel dibattito del Superbonus, oggi gridano allo scandalo quelli che sette mesi fa hanno bloccato la cessione dei crediti", ha detto il senatore dem Misiani, annunciando il voto contrario contro lo scostamento e contro la Nadef.

"La Nadef è scritta sulla sabbia perché la previsione di crescita del Pil per il 2024 per voi è 1,2%, è molto di più di quanto dicono gli osservatori internazionali". Misiani si riferisce alle stime della Nadef, secondo cui il prossimo anno è prevista un'espansione dell’1% a politiche invariate e dell’1,2% con il contributo dei provvedimenti in manovra. "Il governo chiede uno scostamento di bilancio, per fare cosa? Per il taglio del cuneo, lo condividiamo, peccato che utilizzate il deficit per farlo per un solo anno, e senza una copertura certa", ha aggiunto. "La Nadef è debole e inadeguata, l'Italia avrebbe bisogno di una legge per il salario minimo, misure vere contro il caro vita, non il trimestre del ministro Urso", ha detto ancora Misiani.

Il giudizio di Fitch sulla manovra

Secondo l'agenzia di rating Fitch le stime della Nadef rappresentano "un significativo allentamento della politica di bilancio rispetto agli obiettivi precedenti" del governo italiano.

"Le nostre previsioni aggiornate sul deficit pubblico, pari al 5,2% del Pil nel 2023 e al 4,2% nel 2024, sono ora vicine ai nuovi obiettivi del governo, dopo le revisioni al rialzo di 0,8 e 0,7 punti percentuali effettuate dopo la revisione del rating sovrano di maggio. Fitch prevede un calo minore del debito pubblico/Pil rispetto alla revisione, anche se il rapporto debito/Pil risulta più basso a causa delle revisioni statistiche che hanno aumentato il Pil nel 2021-2022".

In particolare, l'agenzia di classificazione stima ora che il rapporto tra debito pubblico e Pil scenda di 1,3 punti percentuali al 140,3% quest'anno, meno dei 2,2 punti percentuali previsti a maggio, a causa della revisione del deficit. Fitch si attende inoltre che il debito si stabilizzi al 140% del Pil alla fine del 2025, "poiché il ritorno a un avanzo primario è compensato dagli aggiustamenti dello stock-flow e dall'aumento dei costi del servizio del debito".

La replica di Giorgetti

"Per Fitch ci vedremo a Marrakesh. Le agenzie di rating fanno il loro mestiere e le rispetto, quando leggeranno la legge di bilancio, capiranno che abbiamo fatto una legge di bilancio dove l'unica cosa che abbiamo fatto in extradeficit, a parte l'Ucraina e a parte le cose che non dipendono da noi, è la conferma del taglio del cuneo contributivo. È chiaro che chi fa il direttore del Fondo monetario internazionale fa un mestiere diverso rispetto a un politico, il Fondo monetario internazionale fa le direttive ai governi, io ho a che fare con il Parlamento e soprattutto con la gente e con le famiglie, che stanno soffrendo", ha commentato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine del voto sulla Nadef.

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