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Mutui insostenibili, cosa fare contro i tassi di interesse alle stelle: il memorandum dell’Abi

L’Abi ha scritto un memorandum per segnalare “in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile”.
A cura di Annalisa Girardi
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Un memorandum di cinque punti per guidare coloro che gli scorsi anni hanno concordato un mutuo a tasso variabile e che ora, con il rialzo di tassi di interesse, si trovano strozzati da costi insostenibili: lo ha scritto l'Associazione bancaria italiana (Abi) per segnare "in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l'impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile".

Per prima cosa si raccomanda di rivolgersi subito, ai primi segnali di difficoltà, alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per poter affrontare il continuo rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Tra queste c'è l'opzione di allungare, dopo averlo concordato con l'istituto di credito di riferimento, la durata del proprio mutuo. Oppure si potrebbe chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali.

C'è anche la possibilità di effettuare la cosiddetta portabilità surrogata dei mutui: in sostanza, trasferire senza spese aggiuntive e a costo zero il proprio mutuo ipotecario presso un'altra banca, modificando così le condizioni contrattuali. Oppure è possibile ricorrere al fondo di solidarietà apposito, il fondo Gasparini pensato per aiutare chi acquista la prima casa e permette di sospendere il pagamento delle rate fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento in caso di perdita di lavoro, cassa integrazione o la riduzione di fatturato per gli autonomi.

Una altra strada percorribile è quella per cui si trasforma il tasso variabile in tasso fisso, avvalendosi di una disposizione della legge di bilancio per cui le banche sono obbligate nella trasformazione se la richiesta arriva da un mutuatario non in ritardo nei rimborsi e con un Isee che non supera i 35 mila euro, per i mutui sotto i 200 mila euro.

Delle linee guida, insomma, che si possono rivelare utili a chi è in difficoltà con il pagamento del mutuo. E non parliamo di poche persone: secondo il sindacato dei bancari Fabi a marzo 2023 quasi un milione di famiglie non è riuscito a pagare la rata di un mutuo o di un prestito.

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