“Mussolini fece del bene, giusto non revocare cittadinanza”, dice una consigliera 5 stelle di Carpi
"Mussolini ha fatto anche del bene". Ha detto così una consigliera del M5s di Carpi, uscita dall'aula durante la votazione per revocare la cittadinanza onoraria all'ex dittatore. Parole pesanti, che hanno scatenato una polemica al livello nazionale. Il sindaco della città dell'Emilia-Romagna, Alberto Bellelli, aveva infatti chiesto il ritiro del riconoscimento, ma in consiglio comunale la proposta non è stata accolta. Era necessario il voto favorevole dei 2/3 dell'aula, invece su 25 eletti, in 9 si sono alzati e sono andati via. Tra questi i rappresentanti del centrodestra, i consiglieri civici di "Carpi Futura" e anche lei, Monica Medici, eletta con il Movimento 5 stelle. Consigliera che poi ha utilizzato la classica frase con cui spesso si tenta di giustificare Mussolini.
La formazione guidata da Giuseppe Conte si è subito dissociata da quanto accaduto parlando di "un fatto grave" e chiarendo che "l’unica posizione rispetto al fascismo è quella di una ferma e decisa condanna". L'assessore grillino di Bologna Massimo Bugani ha aggiunto che "il Movimento si trova agli antipodi rispetto a ogni forma di totalitarismo, quelle dichiarazioni rievocano un revisionismo inquietante".
Il caso, però, è esploso lo stesso, con i partiti di centrosinistra che hanno fatto notare la vicinanza con la festa della Liberazione. Per Dario Parrini, senatore del Pd e presidente della commissione Affari Costituzionali al Senato, "quando si arriva a una decina di giorno dalla festa parte sempre la gara a chi la spara più grossa contro l’antifascismo e più pesantemente bestemmia contro la nostra storia". Secondo l'esponente dem, ora, Medici dovrebbe chiedere scusa e "se poi dovesse decidere di dimettersi, non credo che dovremmo chiederle di restare".
Nel frattempo il sindaco di Carpi si è detto molto deluso per quanto accaduto, definendo la scelta delle opposizioni di non partecipare al voto "un autogol", che fa uscire sconfitti "il consiglio comunale e tutta la nostra città". A replicare è stato un collega di Medici, Eros Andrea Gaddi, sempre del Movimento, che ha parlato di una votazione inutile, da cui la comunità cittadina non trae nulla. "Benito Mussolini – ha spiegato l'esponente pentastellato- è morto il 28 aprile 1945 e dunque da quel giorno non gode più di quei diritti che spettano ai vivi: oggi la delibera è fuori tempo utile e non ha senso se non per finalità di propaganda in occasione della rievocazione della Festa della Liberazione".