Mussolini a Fanpage: “Basta con questa ossessione per il gender, Europa sui diritti è molto più avanti”
Sono ormai gli ultimi giorni di campagna elettorale prima del voto dell'8 e 9 giugno e tutta Europa si prepara ad eleggere i suoi rappresentanti a Strasburgo. La prossima legislatura, come quella che si è appena conclusa, dovrà affrontare sfide molto importanti. Abbiamo fatto il punto con Alessandra Mussolini, eurodeputata uscente e ricandidata con Forza Italia, soffermandoci soprattutto sulla questione dei diritti civili. "Su questo l'Europa è più avanti – ci dice – dobbiamo smetterla con questa ossessione morbosa per il sesso e il gender. Lo Stato si deve fare i fatti suoi e lasciare libere le persone".
Mancano ormai pochi giorni alle elezioni europee, lei ha appena finito una legislatura da europarlamentare uscente. Ci fa un bilancio?
Sono subentrata a Tajani, che è diventato vicepremier e ministro, un anno e mezzo fa. Sono subentrata con belle problematiche, con guerre, con conflitti, da ultimo questo tra Israele e i palestinesi. Tutte queste armi… Io sono contrarissima. Credo che l'Europa debba avere e mantenere la sua vocazione di pace, serve molta più diplomazia. Non si può andare avanti così.
Un tema che è stato centrale in questi ultimi mesi è quello dei diritti civili. Ci sono state anche molte polemiche tra il governo nazionale e Bruxelles. Qual è la sua posizione?
L’Europa è molto avanti su questo. Io ho inserito la X nei documenti in Europa, perché non c'era, c’era solo il genere maschio o femmina. Io invece ho voluto inserire la X perché credo sia più importante sapere quale sia il mio gruppo sanguigno, nel caso serva, piuttosto che se sono uomo, donna o altro. C'è una morbosità, una ossessione per questo sesso…ma lasciamolo fare, non dobbiamo essere così. Se non lo voglio dire, io posso anche non rispondere: non lo voglio dire, ma saranno fatti miei?
Lei ha detto che bisogna smetterla con questa ossessione per la sessualità.
Sì, basta.
Credo si riferisse anche alle dichiarazioni delle ultime settimane sul gender, ci può spiegare meglio cosa vuol dire?
Mah, il gender… noi abbiamo migliaia di sfumature, non puoi catalogare così le persone. E poi perché, loro per caso non pagano le tasse? Hanno o no tutti quanti i doveri di cittadini? E allora non ci dobbiamo andare a fissare su queste cose. Anche il concetto della famiglia: per me la famiglia è un insieme di individui, ognuno ha il proprio diritto al diritto. Non è che la famiglia è famiglia tout court, all'interno ci possono essere persone diverse. Io ho tre figli con tre personalità completamente diverse. In campagna elettorale si parla tanto di donne e di maternità, ma bisogna farsi i fatti propri. Se noi vogliamo fare i figli o no lo decidiamo noi, possibile che si parla delle donne e della maternità in campagna elettorale, salvo dimenticarsene appena finisce la campagna elettorale? Sui figli tutti che dicono la loro, parlano: ma ci si deve fare i fatti propri, un figlio è una scelta (a volte meno, perché capita) e ci deve essere libertà. E poi ci sono dei costi importanti, i bonus servono a poco perché sono una cosa temporanea.
Tutti dicono che adesso c'è la denatalità, ma potrà mai essere un problema mio? Volete che facciamo i figli? Molto bene, allora ci dovete pagare più degli uomini. Non solo colmare il gap, vogliamo essere pagate più degli uomini. E vogliamo che ci pagate anche il ciclo ogni mese, che spendiamo un sacco di soldi: l'Iva dovrebbe essere a zero sugli assorbenti, io una volta ne ho portato uno a Gentiloni (commissario europeo, ndr) lungo un metro!
Su questo tema ci torniamo, prima però le volevo fare una domanda sulle prossime alleanze. Lei fa parte del Partito popolare, come esponente di Forza Italia. Tajani ha già espresso i suoi dubbi rispetto a fare alleanze con i partiti di destra nel prossimo Parlamento europeo, lei li condivide?
Se Tajani ha dubbi, io ho certezze: questa cosa non succederà mai. Io non voglio andare contro gli altri partiti della maggioranza di governo, ma ci sono dei dati di fatto: il Ppe è un partito di maggioranza, in alleanza con S&D, un'alleanza ampia, in Europa le cose non sono come in Italia. Quindi chi vota Forza Italia sa che tutti quelli di Forza Italia contano. Noi abbiamo bloccato varie cose, votato contro le case green, abbiamo la normativa che non voleva il riciclo ma il riuso, siamo andati addosso al nutri-score: insomma, il Ppe conta. Quando Fratelli d'Italia vuole far approvare un emendamentino viene da noi e noi capiamo se si può far approvare o meno.
Quindi il Ppe è centrale, conta in Europa: si devono dimenticare di quello che si fa in Italia. Quando faccio degli incontri e vedo che loro dicono, Lega e Fratelli d’Italia, dicono che andranno in Europa e faranno tante cose, io mi dico: “Poveretti, non sanno quello che gli aspetta”. Perché io so come funziona. E poi è successa una cosa, la Meloni è andata dalla Le Pen: ecco, così ha messo proprio una croce sopra al Ppe.
Siamo quasi alla fine: prima però volevo farle delle domande che arrivano dai nostri lettori. Una riguarda un tema di cui parlavamo prima: cosa intendete intendete attuare a livello europeo per sostenere la natalità e la maternità?
La maternità e la natalità sono qualcosa di estremamente importante, ma per prima cosa bisogna coinvolgere anche gli uomini. Bisogna cambiare le retribuzioni, i tempi e gli orari di lavoro, dare facilitazioni. Le donne sono fondamentali, ma tutti quanti devono essere protagonisti. Non ci possono dire “dovete fare più figli!”. Ma chi? Fateli voi!
Un'ultima domanda dalla nostra community: c'è chi le chiede se lei ritiene di aver raggiunto gli obiettivi che aveva promesso agli italiani. Se sì, quali?
Diciamo che in Europa è tutto una codecisione, chi decide è la Commissione e il Consiglio. Il Parlamento può modificare, purtroppo non legifera come in Italia. Ma noi su tante cose abbiamo detto la nostra, abbiamo bloccato le cose su cui non eravamo d'accordo, anche io personalmente. C'è da dire che però c’è poco contatto con il governo locale degli Stati membri, perché spesso i deputati italiani non parlano con quelli europei. Ma io devo sapere quali sono le posizioni del governo su alcuni temi!
Ad esempio sull'immigrazione. Io ero nella LIBE (la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo, ndr) e sono andata tre volte a Lampedusa. Ho visto queste povere persone che si buttano in mare: quando arrivano le navi della Guardia costiera loro si gettano in acqua e non sanno nuotare quindi poi ci sono le tragedie. Dicono che se li devono riprendere i Paesi terzi, ma senza i soldi questi non se li riprendono. Non è che si possono mettere delle barriere per non farli entrare…
Niente blocco navale, quindi?
Certo, il blocco navale si può fare su un foglietto di carta, come gioco. Ma nelle realtà ci sono tante situazioni, bisogna fare gli accordi europei, non singolo Stato con singolo Stato, i Paesi terzi devono avere di fronte un interlocutore che fa gli interessi di tutta Europa. Dobbiamo direi ai Paesi terzi che si devono prendere queste persone, a pagamento, perché è così che funziona.
Però in alcuni di questi Paesi, penso alla Tunisia, i migranti subiscono abusi e violazioni dei diritti umani…
Certamente sono trattati come merce, soprattutto le donne e i bambini sono in condizioni tremende. Però l'Italia fino a un certo punto può fare, poi ci sono dei costi importanti, l'ho visto a Lampedusa. È una problematica molto complessa, l'Europa ci deve stare accanto economicamente, perché i soldi smuovono tutto.
Poi va cambiato il regolamento di Dublino. Su questo ho lavorato pure con la Schlein, lo sa?
Ah sì?
Sì certo, ci occupavamo dei minori, per dare garanzie e diritti ai minori. Lei faceva parte della scorsa legislatura e quindi ho avuto modo di conoscerla su queste tematiche dei minori. Bisogna continuare a battere i piedi su questo.