Musk e il saluto romano scatenano le opposizioni, Pd: “Antifascisti sempre”. Saviano: “Che tu sia maledetto”
"La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto", ha scritto Roberto Saviano in un post su Instagram riferendosi al doppio saluto nazista compiuto da Elon Musk, durante l’insediamento di Donald Trump, ieri, 20 gennaio 2025. Lo scrittore ha aggiunto parole durissime: "Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica. Prima di cadere però quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia? La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre". Il post di Saviano si conclude poi con un’invocazione che non lascia spazio a fraintendimenti: "Che tu sia maledetto, Musk".
Durante l’insediamento di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, Elon Musk, sostenitore del magnate, ha compiuto un gesto che ha scioccato il mondo. Dopo un discorso dai toni enfatici, il patron di Tesla e X ha portato infatti la mano destra sul petto e successivamente ha teso il braccio per due volte. Il gesto, nonostante abbia comunque scatenato l’applauso della platea, ha generato tuttavia anche un'ondata di condanne, non solo da parte della politica internazionale.
Le opposizioni al governo
Anche in Italia, la politica, non è infatti rimasta in silenzio. Il Partito Democratico ha definito il gesto "un’offesa alla libertà e alla democrazia", chiedendo al governo Meloni di prendere le distanze e sottolineando la propria posizione: "Antifascisti sempre". Dal Pd arriva anche Sandro Ruotolo, che intervenendo al dibattito nell’aula plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, sulla regolamentazione dei servizi digitali e le ingerenze straniere, ha dichiarato "Musk è un pericolo per la democrazia" aggiungendo che "l'Europa non può balbettare, va applicato il Digital services act (Dsa)".
Anche Matteo Ricci, europarlamentare Pd ha preso le distanza dal gesto del patron di Tesla e X (ex-Twitter), dichiarando così in una nota: "Insieme al gesto vergognoso di Elon Musk, ciò che davvero preoccupa del nuovo presidente Usa Donald Trump sono le sue parole nel discorso di insediamento di ieri: dalla svolta anti-green, che porterà gli Stati Uniti a reinvestire su fossili e idrocarburi, all'uscita dall'Oms e dagli accordi di Parigi, passando per le minacce a Panama e arrivando alla stretta sull'immigrazione, con il blocco delle richieste d'asilo e la minaccia di deportare milioni di persone al di fuori degli Stati Uniti. Una retorica spaventosa e inaccettabile, che mette il mondo davanti a una svolta inquietante".
Ricci ha concluso dichiarando che "ora più che mai l'Europa deve alzare la testa e recuperare il suo ruolo di potenza di pace e democrazia, per affermarsi come protagonista in un contesto globale sempre più complesso e conflittuale".
Sempre del Pd, a prendere le distanze dal doppio saluto nazista di Musk è stato anche il deputato Marco Furfaro, che ha scritto sul suo profilo X: "Quello di Musk è un gesto che evoca morte, guerra, stermini. Siamo al primo giorno dell’amministrazione Trump, e già assistiamo alla rinascita della destra più estrema".
Non sono poi mancati interventi autorevoli come quello di Romano Prodi, che in occasione di un suo intervento a Skytg24 ha prima definito l’insediamento di Trump "un cambiamento globale dai toni imperiali" e poi ha sottolineato come Giorgia Meloni abbia giocato "la carta antieuropea per aderire al rapporto bilaterale con gli Usa".
L'ex Premier ha terminato il suo intervento così: "Una volta ricostituito un minimo di azione comune, il suo ruolo ne viene fortemente ridimensionato e si creera' una forte tensione con le istituzioni europee, a meno che non si vogliano autodistruggere. Non possiamo lasciare a un Paese il ruolo di collegamento con gli Stati Uniti quando sono onnipresenti, sarebbe come delegare la politica europea all'Italia.. E poi, questa stretta di mano con Milei, poi Musk che fa il saluto romano… Sono cose che vanno bene un giorno ma poi, quando si ricomongono gli interessi, queste strane armonie si scompongono".
Anche Andrea Marcucci (LibDem), ha lanciato un appello all'Europa per rispondere unita a una possibile deriva autoritaria. All'appello di Marcucci si aggiunge poi anche quello di Sandro Gozi (Renew Europe) che ha denunciato il "Far West digitale" incarnato da Musk, accusandolo di violare le regole europee sulla trasparenza e manipolazione algoritmica.
"L'immagine di Musk che fa il saluto romano fa rabbrividire. Come fa indignare quello che ha scritto il suo referente italiano in un post, poi cancellato". Lo scrive Stefano Bonaccini, presidente del Pd, sui social. "D'altra parte Musk sta sostenendo pubblicamente le campagne elettorali dei partiti di estrema destra, a partire da Afd in Germania. Guai a sottovalutare ciò che sta accadendo", ha così aggiunto.
La maggioranza per ora resta in silenzio
Elon Musk gode di grande popolarità tra i leader della destra estrema sia in Europa che a livello globale. Pare essere visto come una sorta di simbolo anti-woke e di "pensatore indipendente" o forse, più concretamente, come un alleato di rilievo per le forze politiche ultraconservatrici. Da parte sua, Musk ha dimostrato un notevole interesse verso i singoli governi, esprimendo il suo forte sostegno nei confronti di diversi leader politici: tra i suoi principali favoriti sembra emergere proprio l’Italia di Giorgia Meloni. La sintonia tra Musk e Meloni appare evidente: il magnate è stato accolto come ospite d’onore già all’evento di Fratelli d’Italia nel 2023, accompagnato da numerosi scambi di apprezzamenti reciproci.
Sulla vicenda del doppio saluto nazista, tuttavia, per ora a esprimersi solo Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, che, intervenendo in aula al dibattito sul Digital Services Act, nella seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha dichiarato: "Il diritto di esprimere i propri pensieri senza paura è uno dei grandi doni della democrazia e lo diceva Roosevelt, un democratico". Ceccardi ha poi aggiunto: "Ennesimo strumento di chi, con il pretesto di combattere fake news e interferenze straniere, imbavaglia il dissenso e rafforza il pensiero unico. Questo e' un dibattito costruito su misura contro Elon Musk, colpevole di aver reso X una piattaforma aperta e libera da ogni censura ideologica. E cosa dite ora di Zuckerberg, che si allinea a queste nuove spinte di libertà? Si tratta della dimostrazione che il vento sta cambiando. La dittatura del politicamente corretto sta finalmente crollando nel resto del mondo, tranne che in Europa. L'Europa rischia di subire una deriva antidemocratica e censoria a causa dell'Unione sovietica europea".
La posizione di Andrea Stroppa
A prendere le sue difese anche Andrea Stroppa, che forse ha avuto la reazione più interessante. Come riporta Ansa prima ha ripubblicato le immagini scrivendo sul suo profilo X: "L’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano". Poi ha rimosso tutto e ha commentato: "Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo ‘Voglio darti il mio cuore', ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono".
In un altro messaggio, Stroppa ha pubblicato un collage di foto che mostrano l'ex presidente Barack Obama, l'ex segretaria di Stato Hillary Clinton e l'ex vicepresidente Kamala Harris col braccio teso: "Durante i discorsi dei generali o degli imperatori (adlocutio cohortium) nell'epoca della Roma antica, venivano compiuti diversi gesti per dare maggiore enfasi al discorso. Uno di questi era alzare il braccio, come si può vedere nelle foto. Questo gesto poteva rappresentare un saluto, un commiato alle truppe o una richiesta di silenzio. Poi, chi vuole attribuirgli altri significati e' libero di farlo, magari con un po' di maalox da assumere come digestivo", ha concluso.
L’episodio, tra condanne e tentativi di difesa, pone comunque interrogativi inquietanti sul futuro della democrazia e sul ruolo di figure potenti come Musk nel plasmare la politica globale.