Multe e cartelle esattoriali via Pec, a chi arriveranno le sanzioni digitali e da quando
Nuova svolta digitale per la pubblica amministrazione, stavolta per quanto riguarda le multe. Dal 6 luglio, le sanzioni potranno essere recapitate via Pec e non più all'indirizzo di residenza. Ma la nuova formula non riguarda tutti: da giovedì parte l'Indice nazionale dei domicili digitali, l'Inad, una banca dati da cui potranno attingere il fisco e tutte le altre pubbliche amministrazioni, per rintracciare le persone fisiche e sanzionarle qualora abbiano violato la legge e debbano essere multate. Così multe, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali e buona parte delle altre comunicazioni inviate dalla pubblica amministrazione saranno esclusivamente digitali.
Le comunicazioni inviate via Pec avranno valore legale. Esattamente come se venissero recapitate tramite una raccomandata. L'inserimento nell'Inad sarà automatico per gli iscritti a ordini e albi professionali. Perciò avvocati, notai, giornalisti e tanti altri professionisti iscritti ai 1.760 ordini e collegi che esistono in Italia – che da tempo sono obbligati per legge ad avere una Pec personale – riceveranno in automatico le multe nella casella di posta elettronica certificata.
I privati cittadini, invece, sono liberi di iscriversi all'Inad, di modificare la Pec o di cancellarsi dalla banca dati. In quel caso riceveranno le comunicazioni via posta ordinaria. La novità, però, ha anche dei vantaggi, come ricorda il Sole24Ore: si potrà accedere più rapidamente anche ai rimborsi fiscali, oltre a un taglio generale delle tempistiche per la ricezione delle comunicazioni da parte della pubblica amministrazione.
Per registrarsi bisogna andare su domiciliodigitale.gov.it e accedere con la propria identità digitale (Spid o Cie). Possono iscriversi alla banca dati tutti i cittadini maggiorenni. Il prossimo passo sarà la Piattaforma per la notifica digitale, l'obiettivo finale del percorso di digitalizzazione avviato con il Pnrr.