Clima, multe fino a 60mila euro per chi danneggia e imbratta i monumenti: ok a decreto di Sangiuliano
"Il Cdm ha approvato il ddl sugli eco vandali". Lo ha comunicato al termine della riunione di oggi pomeriggio il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, un provvedimento per punire le azioni dimostrative dei giovani attivisti per il clima di ’Ultima generazione’, che nelle scorse settimane si sono fatto sentire versando del liquido nero nella fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna a Roma o gettando della vernice arancione, lavabile, contro Palazzo Vecchio a Firenze, la stessa che era stata utilizzata a gennaio per imbrattare Palazzo Madama, sede del Senato.
Il disegno di legge proposto da Sangiuliano, che ha appena ottenuto l'ok, si intitola ‘Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici'.
Cosa prevede il decreto contro gli ‘eco-vandali'
Nella bozza approdata in Consiglio dei ministri, all'articolo 1, si legge che "Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20.000 a euro 60.000".
"Chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma – prosegue il testo – deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 40.000″.
E ancora: "I proventi delle sanzioni sono devoluti al ministero della Cultura affinché siano impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni". Tutte le sanzioni indicate per le due tipologie di reato, in base alla gravità del danneggiamento, sono ovviamente associate alle sanzioni penali applicabili.
"Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici – ha sottolineato ancora Sangiuliano – producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l'intervento di personale altamente specializzato e l'utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale. Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona".
"A seconda della gravità della fattispecie – ha spiegato – si va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale o civile. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali".