Movimento 5 Stelle: presentata mozione contro gli F35
Il Movimento 5 Stelle presenterà alla Camera lo stop al progetto di comprare gli f35. Gli appartenenti al Movimento hanno lanciato un appello agli avversari del Pd “Chiederà che i "colleghi" del PD ricordino le promesse elettorali, quando ai cittadini sbandieravano "no agli F35" per raccattare voti”. Ricordano che il progetto inizialmente previsto per il 2011 è stato rimandato al 2018. Nel documento pubblicato viene citato uno studio del Pentagono che avrebbe “seriamente” messo “in dubbio l’acquisto dei caccia bombardieri da parte degli USA”. Dal rapporto del Pentagono, risulterebbe che i velivoli avrebbero almeno 13 difetti di costruzione, tra cui la difficoltà a decollare e la fatica nel controllo in volo in caso di “troppo freddo, il troppo caldo o il troppo vento”. Tra le argomentazioni che il Movimento apporta alla propria mozione c’è l’elevato prezzo degli F35. Scrivono infatti “Nel 2006 saremo fieri possessori di 90 (o 131?) aerei malfunzionanti per un ammontare di 53 miliardi manutenzione inclusa”. La loro preoccupazione si sposta quindi sulla mancanza di fondi per le scuole e la cultura, ricordando che per questi due settori della società non si trovano 8 miliardi.
Il documento pubblicato sul blog di Beppe Grillo accusa la scelta dell’acquisto di essere in realtà un’operazione di marketing, “il primo cacciabombardiere multinazionale a disposizione di chi se lo accatta”. L’unica convenienza che i 5 Stelle trovano è “la ricaduta occupazionale sui mercati interni degli acquirenti, che possono personalizzarlo. Un piccolo conto dimostra però che costeranno, per ciascuno dei 2000 addetti italiani, ben 900 mila euro: chissà cosa ne pensano i lavoratori, che riceveranno solo le briciole”. I parlamentari del Movimento 5 Stelle, insieme a Sel e pacifisti, hanno manifestato oggi in piazza Montecitorio per chiedere la stop all'acquisto degli aerei da guerra. La richiesta dei parlamentari è quindi quella di utilizzare i soldi che andrebbero speso per gli F35 per il “reddito di cittadinanza, o sul sostegno alle piccole imprese”.