Movimento 5 Stelle applaude Conte in Aula, il leghista: “Ma basta, ha detto quattro ca**ate”
Non è piaciuto, al gruppo della Lega, il lungo applauso riservato dai deputati del Movimento 5 Stelle a Giuseppe Conte, intervenuto ieri in Aula dopo le comunicazioni del ministro della Giustizia Nordio. Dopo il discorso del leader pentastellato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha dato la parola all'esponente della Lega Jacopo Morrone, che a sua volta ha cominciato il suo intervento in dichiarazione di voto per il suo gruppo parlamentare. Tuttavia Morrone, visibilmente irritato, si è dovuto fermare per via degli applausi dei deputati grillini nei confronti dell'ex presidente del Consiglio, che sono continuati per alcuni secondi.
"Signor presidente, colleghi deputati, signor ministro, abbiamo ascoltato con grande interesse la sua relazione ministro Nordio, sullo stato del sistema della giustizia italiana", ha cominciato Morrone. Poi si è interrotto e, rivolgendosi al presidente di turno, ha chiesto ridendo: "Mi fermo e aspetto?". Seduto dietro Morrone c'è un altro deputato leghista, Luca Toccalini, che – come testimoniato dall'audio che entra nel microfono aperto del collega che sta parlando – ha allargato le braccia e commentato: "Ma basta, ma ha detto quattro cazzate, ma basta".
Gli applausi sono continuati per alcuni secondi, mentre Rampelli ha invitato Morrone a proseguire con il suo intervento. Poi il vicepresidente della Camera si è rivolto ai parlamentari del Movimento 5 Stelle: "Colleghi deputati, possiamo ascoltare anche altre dichiarazioni di voto? Sempre con il vostro permesso". Poi, poco dopo, il deputato Morrone ha ripreso a parlare, "senza conteggiare l'interruzione", ha chiosato Rampelli.
L'intervento di Conte è stato particolarmente duro contro l'esecutivo e contro il ministro Nordio: "Questo governo appena insediato ha cominciato a depotenziare alcuni fondamentali presidi di legalità e strumenti di indagine contro mafia e corruzione. E chi oggi combatte quotidianamente contro le mafie rischia di trovarsi con armi spuntate e scarpe da risuolare – ha detto il leader pentastellato – Questo governo, combinando insieme propositi preannunciati e azioni già realizzate, ci fornisce la visione di una giustizia che ci preoccupa perché ci appare distorta anche per quanto riguarda i principi costituzionali come l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e il rispetto per l'autonomia e l'imparzialità dei magistrati".