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Fondi russi alla Lega

Moscopoli, Conte in Senato: “Savoini a incontri ufficiali sempre invitato da Salvini”

“C’è però un elemento per avere cautela. Mi opererò affinché i miei ministri vigilino affinché in incontri governativi bilaterali siano presenti solo persone accreditate ufficialmente. Questo per avere la garanzia che le informazioni riguardanti attività di governo siano gestite con la massima cura e il pieno riserbo”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come già annunciato, si è presentato in Senato per riferire sul caso Moscopoli. Matteo Salvini, invece, è impegnato al Viminale e non sarà quindi in aula.
A cura di Annalisa Girardi
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Come annunciato, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito oggi in Senato sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha annunciato invece che non sarà a palazzo Madama, nonostante l'opposizione chieda chiarimenti sul caso da ormai settimane. "Non mi sono mai sottratto all'interlocuzione con il Parlamento. Il confronto del governo con il Parlamento è la vera essenza del nostro governo, non un elemento molesto", ha iniziato Conte, sottolineando ancora una l'importanza della trasparenza e del chiarimento fra tutte gli organi istituzionali.

"Il confronto fra governo e Parlamento non può svilupparsi in direzione univoca. Nei giorni scorsi alcuni hanno inteso attribuire alla mia pronta adesione alle richieste di chiarimenti  un atteggiamento singolare, come una volontà di distinta da altri elementi di governo. Non posso presagire se questa mia informativa sarà in grado di soddisfare i dubbi di chi ha sollecitato la richiesta. Ma otterremmo un risultato importante, perché questa interlocuzione ripristinerà la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. 

Iniziamo quindi dalle notizie sul signor Savoini. Posso precisare che non riveste incarichi formali come consulente esperto per componenti di questo governo. Risulta però presente in una missione ufficiale a Mosca, nel luglio 2018, con il ministro dell'Interno. Anche in occasione della visita del presidente Putin in Italia, il signor Savoini ha partecipato all'evento del Forum di dialogo delle società civili, coordinato dallIspi e dal Forum Italia-Russia, presso la Farnesina. Come ormai noto, è stato invitato anche alla cena offerta dalla presidenza del Consiglio a Villa Madama. Tutti i partecipanti erano stati invitati. Al Forum svoltosi nel pomeriggio il signor Savoini ha partecipato su richiesta di Claudio D'Amico, dell'ufficio del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il signor D'Amico ha il ruolo di consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale nell'ambito dell'ufficio di diretta collaborazione dell'ufficio di Salvini. D'Amico ha fatto contattare per iscritto Savoini dai funzionari del mio gabinetto diplomatico, che non hanno contestato la decisione in quanto era stato evitato come presidente dell'associazione culturale Lombardia-Russia. Vorrei sottolineare che si è trattato di un momento anteriore alle indagini penali. 

La presidenza del Consiglio non ha avuto ulteriori contatti con il signor Savoini. Quanto a Claudio D'Amico, confermo che detiene l'incarico conferitogli dal ministro Salvini. La visita a Mosca di ottobre del ministro Salvini è stata organizzata dal ministero dell'Interno. Gli eventi e gli incontri successivi all'evento organizzato da Confindustria Russia hanno carattere privato. Salvini era presente in Russia anche a luglio 2018 per il mondiale di calcio e in un'altra occasione con funzionari di governo russo. In quella occasione fu comunicata la composizione della delegazione ufficiale presso l'ambasciata di Russia per la visita di ottobre, che prevedeva anche la partecipazione di Savoini. Non ho ricevuto ulteriori informazioni dal ministro competente. 

Per quanto riguardo l'indirizzo di politica internazionale, la linea di governo è stata coerente ma condizionata da fattori perturbativi. Non risulta alcun elemento allo Stato che sia in grado di farmi dubitare dello scostamento di una forza di governo dalla linea sopra citata. Questa non è mai stata minata dai rapporti che una delle due forze poltiche ha avuto con altre forze politiche stranieri. La nostra posizione sulla Russia è determinata dagli interessi nazionali, che tengono conto della nostra appartenenza alla Nato e all'Unione europea. I singoli ministri, nelle materie di competenza, hanno alimentato i rapporti bilaterali. Ma mai nessuna forza politica della maggioranza avrebbe potuto avere la possibilità di imprimere una linea di politica internazionale diversa da quella nazionale. Ciascuna forza politica è libera di coltivare rapporti esclusivi con partiti di altri Paesi. Mi sono sempre adoperato perchè interessi di parte fossero sempre vagliati dall'interesse nazionale. In occasione della visita di Putin ho delineato la posizione italiana in modo trasparente riguardo le sanzioni alla Russia. Rivendico dunque la linearità di azione del nostro indirizzo di politica internazionale. Questa forza ci ha consentito di essere sempre coerenti. Non ho mai dovuto mutare posizione, né davanti agli Stati Uniti o all'Unione europea. Questa linearità di azione contribuisce alla credibilità del nostro sistema Paese. 

La vicenda all'origine di questa informativa è ora sottoposta alla Procura di Milano. Non conosciamo gli elementi acquisiti dagli atti, né le conseguenze. Il piano del governo é qualcosa di distinto dalla procura. Non ci sono elementi per incrinare la fiducia a componenti del governo. Per quanto riguarda gli indagati, non essendo il signor Savoini legato a ambienti ufficiali di governo o rappresentate di incarichi formali, non vi sono premesse per interrompere il rapporto. C'è però un elemento che richiede cautela. Mi opererò affinché i miei ministri vigilino affinché in incontri governativi bilaterali siano presenti solo persone accreditate ufficialmente. Questo per avere la garanzia che le informazioni riguardanti attività di governo siano gestite con la massima cura e il pieno riserbo".

Conte: "Parlamento è sacro". Salvini: "Mi occupo di cose reali"

Il leader leghista, era sembrato in un primo momento disponibile a commentare la questione in sedi istituzionali, ma all'ultimo momento ha informato che non sarebbe stato presente oggi in Senato per impegni al Viminale. Nei giorni scorsi invece aveva dichiarato: "Non abbiamo chiesto né preso soldi da nessuno. Il resto è fantasia. La fantasia e i film di spionaggio di serie B…ognuno occupa il suo tempo come vuole. Io mi occupo di sicurezza vera, di problemi veri, immigrazione, mafia camorra. Di questo mi occupo, non di spionaggio". La decisione di Salvini ha scatenato le reazioni dell'opposizione. Ma non solo, la scelta di non trattare la questione nelle sedi istituzionali era stata indirettamente messa in discussione anche da Conte, che commentando la sua scelta di presentarsi a palazzo Madama, aveva dichiarato: "Mi è stato chiesto di riferire e io riferisco perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde con trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini. Ho una concezione sacrale del Parlamento".

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