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Morto Mirko Tremaglia, Ministro per gli italiani nel mondo dal 2001 al 2006

L’ex Ministro si è spento all’età di 85 anni. Tutti lo ricordano per la legge che estese il diritto di voto ai cittadini italiani residenti all’estero.
A cura di Alfonso Biondi
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Ex Ministro per gli italiani nel mondo

Pierantonio Mirko Tremaglia è morto nella sua casa di Bergamo, città che gli aveva dato i natali il 17 novembre del 1926. Aveva 85 anni. E' stato il padre della legge che ha riconosciuto il voto degli italiani all'estero e dal 2001 al 2006 era stato Ministro per gli italiani nel mondo. Nel 2008 era stato eletto tra le file del Popolo della libertà, poi, dopo lo rottura tra Berlusconi e Fini, aveva deciso di aderire a Futuro e Libertà per l'Italia nel luglio del 2010.

Le reazioni

Il Ministro degli esteri Giulio Terzi lo ricorda come un "punto di riferimento delle nostre comunità all'estero in tutti i continenti", sottolineandone lo straordinario contributo per "l'attribuzione agli italiani all'estero del fondamentale diritto di voto". Italo Bocchino (Fli), in un post su facebook, parla di Tremaglia come di "un esempio di coerenza per intere generazioni che in Parlamento ha saputo ottenere rispetto e ascolto da parte di tutte le forze politiche, anche in periodi in cui era ancora forte la contrapposizione ideologica".

La vita di Tremaglia

Appena diciassettenne partecipò alla Repubblica di Salò e, catturato dagli Alleati, scontò un periodo di reclusione campo di Coltano. In guerra perse entrambi i genitori. Concluso il secondo conflitto mondiale, si iscrisse all'Università Cattolica di Milano, ma la sua passata militanza nella Repubblica sociale gli costò l'espulsione. Riuscì comunque a laurearsi in giurisprudenza e ad intraprendere la carriera di avvocato. Nel 1948 aderì al Msi e nel 1972 entrò per la prima volta in Parlamento come deputato. Dopo la "svolta di Fiuggi" fece parte di Alleanza nazionale (1995). Nel 2001 venne eletto tra le file della Casa delle libertà, ottenendo anche la nomina a Ministro per gli italiani nel mondo, carica rivestita fino al 2006. In quella legislatura si batté molto per garantire il diritto al voto agli italiani residente all'estero, riuscendo ad ottenere il cambiamento di 3 articoli della Costituzione e l'estensione del voto ai connazionali residenti fuori dai confini nazionali. Nel 2008, dopo la fusione tra Alleanza nazionale e Forza Italia, divenne deputato tra le file del nascente Popolo delle libertà. Dopo la rottura tra Berlusconi e Fini, decise di seguire quest'ultimo, aderendo a Futuro e Libertà.

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