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Morte di Andreotti, Cicchitto: “Mediò con la mafia tradizionale, combatté quella corleonese”

Cicchitto rilascia una dichiarazione discutibile in merito a Giulio Andreotti, scomparso oggi a 94 anni. Esalta la sua capacità di mediazione con i poteri forti, compresa la mafia tradizionale, rivendica la lotta fatta contro quella corleonese.
A cura di Andrea Parrella
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Fanno discutere le dichiarazioni di Fabrizio Cicchitto sulla morte di Giulio Andreotti e la valutazione della sua figura nella storia della politica italiana. Per la verità abbastanza in linea con quella che è stata la reazione della parte politica cui Cicchitto appartiene, ma a sorprendere sono i toni, la sicurezza con la quale l'ex capogruppo Pdl supera qualsiasi contraddizione abbia condizionato l'immagine dell'ex primo ministro, sempre contraddistinto dall'indiscutibile potere detenuto tra le mani per diversi decenni, ma con tantissimi detrattori che ne hanno condizionato la reputazione. Fabrizio Cicchitto esalta fortemente la capacità di mediazione espressa nel corso degli anni da Giulio Andreotti, persino attenuando la gravità dell'azione di mediazione nei confronti della mafia tradizionale, distinguendo questa dalla lotta applicata nei confronti di quella corleonese:

Con Giulio Andreotti muore una personalità che nel bene e nel male ha espresso lo spirito più profondo della Dc. Per lui la mediazione era l’essenza della politica e andava esercitata con tutti, dal Pci, ai grandi gruppi economico finanziari, agli alleati politici, fino anche alla mafia tradizionale, mentre invece condusse una lotta senza quartiere contro quella corleonese

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