Morta Lidia Menapace: era da giorni in ospedale per il Covid
Si è spenta all'età di 96 anni Lidia Menapace. Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell'ospedale ‘San Maurizio' di Bolzano. L'ex senatrice è deceduta alle ore 3.10, come apprende l'Ansa dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. Menapace è stata nel 1964 la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna in giunta provinciale, dove ha ricoperto il ruolo di assessore per gli affari sociali e la sanità. L'attivista del movimento pacifista e femminista dal 2006 al 2008 è stata anche senatrice di Rifondazione comunista.
Volto di riferimento dell’ANPI (Associazione nazionale dei partigiani italiani) aveva ricevuto il sostegno della sezione dell'Alto Adige sui social: "Le condizioni sembrano molto gravi. Forza Lidia, forza partigiana, siamo tutti con te!". L'ANPI nazionale, lo scorso 2 dicembre, aveva twittato così: "Tutta l'Italia è vicina a Lidia Menapace, alla nostra partigiana, a questa grande donna dei diritti, della pace, dell'impegno democratico. È il momento della speranza forte e del rispetto non della circolazione di notizie inventate. Grazie".
Oggi il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo commenta così la sua scomparsa: "È un lutto per l'Anpi, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell'umanità. Resterai nella coscienza e nell'impegno di tutte e tutti noi".
All'anagrafe era stata registrata come Lidia Brisca. Era nata a Novara il 3 aprile 1924 ed è stata una delle figure della Resistenza partigiana. Era entrata in una formazione della Val d’Ossola diventando sottotenente con il nome di battaglia "Bruna". Nel Dopoguerra è stata militante in alcuni movimenti cattolici, come il Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), per poi candidarsi con la Dc, negli anni Sessanta, venendo eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano, insieme a Waltraud Gebert Deeg. Alla fine degli anni Sessanta è stata tra i fondatori del primo nucleo del ‘Manifesto', per poi avvicinarsi al Pci.
"Lidia Menapace ha insegnato a intere generazioni cosa significa lottare per la libertà. Dall’esperienza partigiana, nella lunga militanza politica e sociale non ha mai fatto mancare la sua voce libera e il suo impegno per una comunità più giusta per donne e uomini", ha scritto su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
La piange anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: "Il Covid si è portata via anche Lidia Menapace. Partigiana, antifascista, femminista, sempre dalla parte della giustizia e dei più deboli, una forte compagna di tante lotte. Ho avuto il piacere di conoscerla e di confrontarmi più volte. Senza di lei la Politica è più povera".
"Ci ha lasciato stanotte Lidia Menapace, partigiana, femminista, pacifista. È stata un punto di riferimento luminoso per chi crede in un mondo più giusto e il suo esempio continuerà a ispirare chi non vuole smettere di lottare per cambiarlo. Grazie, Lidia", scrive la segretaria di Possibile Beatrice Brignone.
"Ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere da vicino Lidia Menapace, una donna straordinaria che ha attraversato sempre in prima linea tutte le principali vicende storiche del secolo scorso e che anche negli ultimi anni, con l'Anpi, ha continuato a far sentire la sua voce forte e libera e impegnarsi per i valori in cui ha sempre creduto: la pace, il femminismo, la democrazia", ha scritto in una nota la senatrice Pd Valeria Fedeli.
"Nella sua biografia ‘Canta il merlo sul frumento' lei stessa si definì fortunata ‘a nascere quando e dove nacqui, sì da poter partecipare nel corso di una sola vita alla Resistenza, al Sessantotto, alla crisi del capitalismo'. Partigiana, antifascista, docente, scrittrice, giornalista, senatrice, Lidia ha vissuto da protagonista le stagioni delle lotte operaie e dei movimenti studenteschi, il femminismo, le mobilitazioni pacifiste e per l'ambiente. E' stata una donna coraggiosa, intelligente, autonoma, sempre partecipe dei fatti politici, sociali e culturali del nostro Paese. Ci mancherà molto", conclude la senatrice dem.