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Morisi indagato per droga, Renzi: “Non faremo a lui quello che la Bestia ha fatto a noi”

Dopo la notizia dell’indagine che coinvolge Luca Morisi, ex capo della Bestia social di Salvini e della Lega, arrivano le reazioni degli avversari politici del Carroccio: “Non faremo a Morisi quello che la Bestia ha fatto a noi in vicende molto meno serie”, commenta Renzi. “Chi citofonerà a casa di Salvini?”, scrive Dadone ricordando l’episodio di Bologna. “Morisi chiede comprensione e bisogna dargliela”, ma è “quella che è mancata alla Bestia di Salvini che ha diffuso odio verso i più deboli per anni”, sottolinea Fratoianni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'indagine che coinvolge Luca Morisi ha scatenato la reazione di buona parte dell'universo politico, dopo quello arrivata dallo stesso Salvini. L'ex capo della Bestia leghista, indagato dalla procura di Verona per cessione di stupefacenti, aveva lasciato la guida dei social della Lega e del suo segretario da pochi giorni, ufficialmente per motivi familiari. Matteo Renzi ha dedicato la conclusione della sua enews di oggi proprio a Morisi: "È stato il cervello ideatore di tutte le aggressioni personali contro di me e contro di noi nella scorsa legislatura – ha ricordato il leader di Italia Viva – Gli attacchi sono spesso stati carichi di odio in modo similare a quelli dei 5 Stelle". Poi ha affondato: "Oggi Morisi è in difficoltà per vicende private e giudiziarie, si è dimesso dalla dirigenza della Lega e ha chiesto rispetto per le proprie questioni personali – ha scritto Renzi – Invito tutti a mostrarsi per quello che siamo, diversi da chi sparge odio sui social". E ancora: "Non faremo a Morisi quello che la Bestia ha fatto a noi in vicende molto meno serie – ha continuato – Noi siamo orgogliosamente rispettosi della persona umana e della civiltà della politica".

La ministra per le Politiche giovanili, la pentastellata Fabiana Dadone, ha attaccato frontalmente il segretario della Lega su Facebook: "Chi citofonerà a casa di Salvini? – scrive la grillina ricordando l'episodio di BolognaScagli la prima pietra chi è senza peccato". Poi ha aggiunto: "La fragilità è parte dell'essere umano, il perbenismo e gli insulti da bar sport invece ci impediscono di affrontare i problemi reali di questo Paese in tutta la loro complessità".

"Luca Morisi è uno dei responsabili della trasformazione del linguaggio della politica, ha portato a livelli di popolarità assoluta Matteo Salvini, soffiando sul fuoco della polarizzazione e dello scontro", ha ricordato l'europarlamentare del Partito Democratico, Pina Picierno. "La risposta naturale sarebbe quella di ricambiare con la stessa moneta, con l'ironia e le calunnie – ha scritto in una nota – Potremmo accendere anche noi la ‘bestia' nei confronti di chi l'ha creata". Ma "non penso sia corretto, perché credo che questo sistema abbia contribuito a far degenerare il clima politico e che sia doveroso uno sforzo da parte di tutti noi per marcare una differenza". Sulla stessa linea Nicola Fratoianni: "Luca Morisi dopo l’indagine su cessione di sostanze stupefacenti che lo coinvolge chiede comprensione" e "io penso sinceramente che gliela si debba dare". Secondo il leader di Sinistra Italiana si tratta di "quella comprensione e quell’umanità che sono mancati in questi anni alla Bestia social di Salvini e della Lega che ha fatto della diffusione dell’odio verso i più deboli, della menzogna verso gli avversari, delle fake news quotidiane la propria caratteristica".

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