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Monti sfoglia la margherita: Palazzo Chigi, Palazzo Madama o Quirinale

Andare oltre il dibattito sui nomi, tornare a parlare di contenuti. È in estrema sintesi l’auspicio (odierno) di Mario Monti che, in fondo, resta sempre alla finestra in attesa di sviluppi. Dalle primarie alla legge elettorale.
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Giorni intensi anche per Mario Monti, alle prese con delicati passaggi parlamentari e sempre sotto la lente di ingrandimento della politica. Ovviamente a tenere banco è sempre lo stesso quesito: cosa farà Monti alla scadenza della legislatura? Per ora l'unica certezza è che continuerà ad avere un "ruolo" nel futuro della politica del nostro Paese. Quale, ancora non è dato sapere. E a fugare i dubbi non ha contribuito nemmeno la sua partecipazione alla trasmissione Che Tempo che Fa, nel giorno delle primarie del centrosinistra. Il professore ha in effetti ripetuto quanto detto nelle ultime settimane, con quel sibillino "valuterò tutte le possibilità nessuna esclusa sul mio contributo da dare nell'interesse dell'Italia e dell'Europa" che continua a lasciar spazio a suggestioni di diversa natura. Da chi immagina un impegno diretto alla guida (nominale) della grande casa dei moderati che stanno costruendo Casini e Montezemolo, a chi vede il futuro di Monti ancora a Palazzo Chigi causa legge elettorale confezionata ad arte per creare instabilità, fino ad arrivare a coloro che pensano che il professore sia pronto per il Quirinale.

Monti intanto continua ad inviare moniti ed auspici. Questa volta ha parlato alla platea degli stati generali dei manager a Milano. Un lungo intervento nel quale ha toccato più aspetti della sua recente esperienza di Governo, soffermandosi anche sulle ormai imminenti elezioni: "Mi auguro che siano un'occasione per un dibattito a fondo, comprensibile, e non solo per le leadership". Del resto è il tempo dei contenuti e dei bilanci ed in tal senso Monti è nettissimo: "Affronteremo un momento molto importante per la definizione del futuro dell'Italia nei prossimi cinque anni. Si può pensare al futuro del Paese perché il Paese esiste, perché il Paese ha superato un momento difficilissimo, perché il Paese è sulla mappa dell'Europa e del mondo, perché il Paese sta contribuendo alla soluzione di crisi finanziarie altrui, senza essere in questo momento al centro delle preoccupazioni del mondo, così come avvenuto qualche tempo fa".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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