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Monti: “Lega e M5S hanno creato e diffuso false verità, così è iniziata la loro ascesa”

“In Italia Di Maio e Salvini, specialmente il secondo, hanno cercato di eccitare gli animi in chiave antieuropea praticamente dal primo giorno, fino alla settimana scorsa. Ora stiamo arrivando al momento in cui si capisce che la realtà è diversa da come la si immaginava. E che bisogna tenerne conto”, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio Mario Monti.
A cura di Charlotte Matteini
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Mercoledì il Senatore a vita Mario Monti ha votato a sostegno della dichiarazione del ministro dell'Economia Giovanni Tria nell'ambito della quale aveva segnalato l'intenzione di mettere a punto "un parziale riorientamento della manovra" in risposta ai rilievi della Commissione Europea. In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Monti ha spiegato: "Alla fiducia sul governo il 5 giugno mi ero astenuto perché volevo aspettare i fatti. Adesso trovo che aver votato a favore della posizione espressa da Tria in Parlamento sia il modo di avere un atteggiamento senza accondiscendenza, ma di esigente disponibilità ad assecondare un ripensamento".

"Credo che le forze che sostengono questo governo non avessero mai avuto veri momenti di confronto con la realtà oggettiva, con la realtà internazionale. Vivevano nell’equivalente politico di una bolla speculativa. Ora mi pare che l’impatto con la Commissione europea sia stata la prima vera occasione di scoperta della realtà, per politici che avevano in testa solo una propria versione di essa tutta costruita per demonizzare il passato", prosegue l'ex presidente del Consiglio.

"Credo che stiamo arrivando allo Tsipras moment, ma il Salvini-Di Maio moment è più diluito nel tempo. Tsipras cambiò idea in pochi giorni, perché capiva che i greci non volevano uscire dall’euro. In Italia invece Di Maio e Salvini, specialmente il secondo, hanno cercato di eccitare gli animi in chiave antieuropea praticamente dal primo giorno, fino alla settimana scorsa. Ora stiamo arrivando al momento in cui si capisce che la realtà è diversa da come la si immaginava. E che bisogna tenerne conto. Nel Nord Italia ha creato scontento l’incapacità della Lega di risolvere problemi creati dai 5 Stelle, per esempio sulle infrastrutture, e il mettersi contro l’Europa. Questo è stato molto sentito nel Nord".

Dunque la Lega e Salvini, con elettori del genere alle spalle, saranno più disposti dei 5 Stelle al compromesso in Europa?
«A ogni video di Salvini su Facebook, io mi convinco che non sono neanche i contenuti che contano. Lui riesce a dare questa impressione di concretezza e in effetti alcune cose le ha fatte, o fatte fare. Però se sta acquisendo consensi, secondo me, è perché sta determinando una ri-identificazione dell’italiano normale. L’abolizione di ogni forma di correttezza politica lo fa salire nei sondaggi più delle misure concrete: la gente si sente sdoganata nel dire quel che ha sempre pensato, ma prima non si poteva dire. Come italiano del Nord, sensibile ai temi dell’economia, mi sono chiesto più volte in queste settimane se dovessi essere contento dell’ascesa della Lega nei sondaggi e del calo di M5S; in fondo la prima capisce meglio i temi dell’economia e ha più capacità ed esperienza amministrativa. Ma ai miei occhi Salvini ha in sé due vene di pericolosità che i 5 Stelle non hanno: l’avversione all’Europa e una sorprendente capacità di impartire agli italiani un corso quotidiano di diseducazione civica. Non è poco».

Siamo tornati in tensione finanziaria, come nel 2011. Vede dei punti di contatto tra allora e oggi?
«Vedo un collegamento fortissimo. Lega e M5S sono le sole forze politiche che all’epoca non parteciparono al costo politico di portare il Paese fuori dalla crisi finanziaria con le proprie forze, né alla relativa impopolarità. Anzi, a partire da quell’anno crearono e in seguito hanno affinato le loro false verità. Allora è iniziata la loro ascesa e, contemporaneamente, il loro distacco dalla realtà».

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