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Monti in difesa di Equitalia: “Non demordete, contro di voi parole come sassi”

Come previsto il premier ha incontrato i vertici di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate per ribadire il suo sostegno e per ricordare che pagare le tasse è un dovere. Ai dipendenti: “Voi siete diventati a volte vittime di atti violenti e questo non è accettabile”.
A cura di Susanna Picone
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Come previsto il premier ha incontrato i vertici di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate per ribadire il suo sostegno e per ricordare che pagare le tasse è un dovere. Ai dipendenti: “Voi siete diventati a volte vittime di atti violenti e questo non è accettabile”.

Già ieri il presidente del Consiglio Mario Monti aveva in qualche modo anticipato il suo pensiero relativo ai recenti fatti di cronaca che hanno messo al centro dell’attenzione l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia ed oggi, come previsto in agenda, Monti si è recato alla sede centrale dell’Agenzia per incontrare il direttore Attilio Befera e gli altri dirigenti delle agenzie di riscossione. Il loro incontro è durato poco più di 30 minuti, tempo durante il quale Monti ha ribadito la sua vicinanza e il suo “sostegno incondizionato” alla società incaricata di trasmettere le cartelle di riscossione.

Gli atti di violenza vanno condannati con grande fermezza – Il presidente del Consiglio, che tra l’altro sarebbe uno degli obiettivi, insieme al presidente di Equitalia Sud, dell’ultima minaccia anarchica – forse non attendibile – giunta ieri, ha chiesto che i toni si abbassino: “Bisogna porre attenzione alle parole che si utilizzano nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia e dei loro funzionari, attribuendogli responsabilità che esulano dai loro compiti”. Per il premier “le parole sono come pietre” e i dipendenti della pubblica amministrazione sono diventati l’oggetto delle polemiche strutturali e a volte le vittime di attacchi violenti”.

“Se tutti pagassimo il dovuto tutti pagheremmo meno e avremmo servizi migliori” – La questione prioritaria del Governo, ha continuato Monti, è quella di combattere l’illegalità e far rispettare le regole e le istituzioni. È necessario pagare le tasse, poi chiaramente bisogna discutere su come ridurre la pressione fiscale, cercando di colpire le categorie meno rintracciabili. Così dicendo Monti fa riferimento ancora una volta alla crisi economica che rende il lavoro di questi dipendenti ancor più complesso. Quello di oggi all’Agenzia delle Entrate è stato dunque un premier consapevole dello sforzo richiesto ai cittadini come anche della necessità di pagare le tasse: “Senza uno sforzo collettivo a cui tutti devono partecipare in base alle proprie possibilità metteremmo a rischio la nostra economia e la base stessa della convivenza civile”.

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