Monti: “Dall’Italia segnali di speranza e ottimismo”
Per Mario Monti la crisi fa un po' meno paura. E se nell'immediato "segnali di crescita non se ne possono avere, ci sono lo stesso segnali di speranza e ottimismo". Il Presidente del Consiglio, in visita alla Fiera del mobile di Milano, torna sulla crisi che ha colpito il Belpaese e lancia timidi segnali positivi. Ma guai ad abbandonare la via del rigore: "Non ci sono margini per una deroga al rigore. Il rigore- ha sottolineato il professore bocconiano – è qualcosa che deve pervadere il modo di essere del Paese. Il rigore non è contro la crescita, ma la favorirà, anche se non nell'immediato". E' vero che il momento attuale "determina stress in tutti e sofferenze sociali in certe fasce della popolazione", ma è altrettanto vero che il governo "ha cercato di colpire di più chi non era stato colpito troppo e di alleviare chi era stato colpito di più".
Fmi e mercati finanziari- Monti ha poi parlato della decisione del G20 di raddoppiare le risorse a disposizione del Fondo monetario internazionale. Il Presidente del Consiglio ha detto di augurarsi che tali risorse, stanziate per aiutare i Paesi in difficoltà, possano avere un effetto distensivo sui mercati finanziari. I 453 miliardi stanziati dal Fmi per le nazioni indebitate rappresentano "qualcosa di oggettivamente importante" e potrebbero riuscire "calmierare i mercati dei titoli di Stati", nonostante la consueta imprevedibilità. Per quanto riguarda il ruolo dell'Europa, poi, Monti ha posto l'accento sui grandi sforzi fatti non solo dall'Unione Europea, ma anche dai singoli Paesi che la compongono. Si è trattato di sforzi che hanno dato "conforto e rassicurazione a molti membri del Fondo monetario internazionale, in particolare quelli asiatici, quelli europei extra Eurzona e ai Brics".
"Non abbiamo una visione padana dell'Italia"- Mario Monti ha anche affrontato la questione Mezzogiorno: "Per il Sud abbiamo iniziato a realizzare qualcosa tirando fuori soldi che erano nel cassetto e che non si erano trasformati in spesa". Ciò, ha precisato il Presidente del Consiglio, non significa però "che lo Stato possa tornare a spendere". La politica del rigore, infatti, non può e non deve essere abbandonata in alcun modo. E, sulla coesione del Paese, il professore bocconiano ha dichiarato: "Non abbiamo una visione padana della realtà italiana, abbiamo un Ministro per la Coesione Territoriale. Noi siamo per l'Italia coesa".