In un clima di tensione, con l'escalation di "attentati", proteste ed atti dimostrativi nei confronti di Equitalia, ha destato non poche perplessità la scelta di Mario Monti di difendere il lavoro ed i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e di Equitalia. Una scelta coraggiosa, non c'è alcun dubbio. Ma una linea allo stesso tempo estremamente impopolare, dal momento che l'insofferenza nei confronti del "braccio armato" dell'Agenzia delle Entrate è ai massimi livelli. A testimoniarlo arriva anche un sondaggio della Swg per la trasmissione Agora' (in onda su Rai3), secondo il quale 8 italiani su 10 non hanno fiducia in Equitalia, le cui pratiche vengono spesso considerate vessatorie ed inique. Più nello specifico è solo il 2% degli italiani che ritiene che la società compia un buon lavoro, mentre un altro 17% si attesta su posizioni più morbide (abbastanza fiducia), con il restante 81% che mostra di riporre poca (33%) o nessuna fiducia (48%) nel gruppo guidato da Attilio Befera. Simile anche l'orientamento per quanto riguarda le possibilità di "slegarsi dall'abbraccio mortale con Equitalia" da parte dei comuni, con quasi il 70% degli intervistati che suggerisce di affidarsi ad altre modalità (e magari società) per la riscossione dei tributi.
Precipita la fiducia in Mario Monti – Come dicevamo, le ultime dichiarazioni di Monti a sostegno di Equitalia sono la causa principale del crollo di altri tre punti nelle ultime rilevazioni. Sempre secondo la Swg, dunque, "la fiducia degli italiani nei confronti del premier Monti scende al 35%, mentre solo a novembre dello scorso anno si attestava al 71%". Ovviamente su tale responso pesano anche le difficoltà che l'esecutivo sta incontrando nel mettere a punto le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno, nonché il persistere della crisi economica che sta mettendo in ginocchio i ceti meno abbienti. Insomma, oltre l'appoggio (doveroso per tanti aspetti, va detto) all'Agenzia delle Entrate restano tante le incognite e le lacune di un Governo che probabilmente sta deludendo le attese di gran parte degli italiani. Ed è fin troppo ovvio che in un clima di intolleranza e nervosismo generale, anche dichiarazioni tutto sommato improntate al buonsenso (e certamente rilasciate per allentare la tensione) non possono che essere interpretate in maniera univoca e decisamente manichea.