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Montecitorio, dove sono finiti i tagli alla Casta?

Per gli anni 2012, 2013 e 2014 la Camera ha chiesto al Tesoro la stessa dotazione attuale, non rinunciando ad un solo centesimo. Intanto al Paese vengono chiesti sacrifici.
A cura di Alfonso Biondi
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Per gli anni 2012, 2013 e 2014 la Camera ha chiesto al Tesoro la stessa dotazione attuale, non rinunciando ad un solo centesimo. Intanto al Paese vengono chiesti sacrifici.

Dove sono finiti i tagli alla politica? Progetti riformatori, accorate promesse e, soprattutto, annunci altisonanti, poi il nulla. Tutti ricordano proclami del tipo: "Bisogna abolire il numero enorme di parlamentari dalle prossime elezioni (Silvio Berlusconi)", "Dimezzare i parlamentari sarà la priorità del Pd (Dario Franceschini)", "È arrivato il momento di dimezzare i parlamentari (Gianfranco Fini)". Meno parlamentari uguale meno spese, ma almeno per ora parliamo solamente di aria fritta.

Nel triennio 2012-2014 la Camera non rinuncerà ad un solo euro

Mentre gli speculatori attaccano il nostro Paese, mentre l'Europa ci chiede (o ci impone) di approvare delle dure riforme, mentre tutti gli italiani sono chiamati a fare grandi sacrifici per raggiungere il pareggio di bilancio fissato per il 2013, sulla scrivania del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, secondo quanto riferito da Corriere.it, è arrivata questa lettera firmata dal segretario generale Ugo Zampetti:

Signor ministro, per incarico del presidente della Camera dei deputati, Le comunico che l'Ufficio di presidenza ha deliberato di mantenere l'importo della dotazione per l'anno finanziario 2014 nella medesima misura già prevista per gli anni 2012 e 2013. L'importo della dotazione richiesta per ciascun anno del triennio 2012-2014 è quindi pari a euro 992.000.000.

Sì, avete capito bene. Per il triennio 2012-2014 la Camera non rinuncerà ad un solo euro della propria dotazione e incasserà 992 milioni di euro uno sull'altro. Nel Paese, quello reale, la musica sarà totalmente diversa con la pressione fiscale che nel 2014 raggiungerà il record del 44,8% e il debito pubblico (al 120,6%) che, nonostante la manovra, non riuscirà a scendere sotto il 112,6%.

Ma quali tagli?

Rizzo e Stella sul Corriere scrivono che, depurata del costo del debito pubblico, nel 2014 la spesa pubblica sarà di 20,3 miliardi, risultando inferiore di quella del 2012 di circa il 4,5%. E la spesa per gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale? Verrà tagliata anche quella? Ovviamente no. Camera, Senato, Quirinale, Palazzo Chigi, Corte Costituzionale, Consiglio superiore della Magistratura, Consiglio di Stato, Corte dei conti, Cnel riceveranno tutti gli stessi soldi del 2012, in soldoni quasi 3 miliardi di euro.

Ma allora i tagli alla politica dove sono finiti? Tutta finzione? A quanto pare sì. Qualcuno ricorderà l'annuncio fatto dal questore della Camera Francesco Colucci lo scorso 2 agosto, quando affermò  "Nel triennio 2011-2013 il bilancio dello Stato potrà beneficiare di una minor richiesta di dotazione da parte della Camera pari a 75 milioni di euro". Bene, anche lì si parla di tagli farlocchi; la Camera aveva infatti deliberato degli aumenti per gli anni 2012 e 2013 pari a 45 milioni di euro e nel 2009 aveva rinunciato ad altri 30 milioni di euro: totale proprio 75 milioni di euro. Con una mano li tolgono e con l'altra li riprendono.

E nel Regno Unito?

Nel Regno Unito l'House of Common, equivalente della nostra Camera dei deputati, è composta da 650 membri, 20 in più dei nostri. Eppure per le spese correnti gli inglesi spendono meno di 500 milioni di euro, praticamente la metà di quanto spendiamo noi. Non solo. I parlamentari inglesi hanno deliberato un taglio del 17% sulle spese dell'House of Common da realizzare entro l'anno fiscale 2014-2015. Tagli in linea con i sacrifici chiesi ai cittadini.

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