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Montaruli applaudita in Aula da Fratelli d’Italia per le dimissioni dopo la condanna

I deputati di Fratelli d’Italia hanno applaudito la loro collega Augusta Montaruli al momento della chiama uninominale per la fiducia alla Camera. Si è dimessa pochi giorni fa da sottosegretaria dopo la condanna definitiva nell’inchiesta Rimborsopoli.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Applausi scroscianti per Augusta Montaruli alla Camera dei deputati. La parlamentare di Fratelli d'Italia, chiamata per votare la fiducia posta dal governo Meloni sul decreto Carburanti, è stata accolta da un sentito applauso da parte dei suoi colleghi di partito. Tutto il gruppo, infatti, ha omaggiato l'ormai ex sottosegretaria, probabilmente per il passo indietro fatto dopo la condanna definitiva a un anno e sei mesi emanata dalla Corte di Cassazione. Nei giorni scorsi tutto il centrodestra – da Lupi a Berlusconi – ha lodato la deputata di Fratelli d'Italia per essersi dimessa da sottosegretaria all'Università. Sarebbe stata, di fatto, la prima pregiudicata del governo Meloni.

La vicenda che riguarda Montaruli è quella delle spese pazze in Piemonte, con l'inchiesta Rimborsopoli portata avanti negli anni dai magistrati. La condanna definitiva è arrivata alla fine della scorsa settimana per la deputata, che all'epoca dei fatti era consigliera regionale nella giunta di centrodestra. Un anno e sei mesi per peculato: Montaruli, secondo quanto ricostruito dai pm, ha utilizzato 25mila euro di fondi pubblici per farsi rimborsare delle spese personali tra le più disparate. Si va dai cristalli Swarovski alle borse griffate, passando per libri erotici e cene di lusso.

La questione ha fatto anche litigare la maggioranza, con l'onorevole Mulè che si è immediatamente schierato con l'opposizione chiedendo le dimissioni di Montaruli. Dimissioni che sono arrivate molto rapidamente, il giorno dopo la pubblicazione della notizia. Ma tra i due partiti sono volati comunque gli stracci: fonti di Fratelli d'Italia hanno parlato di uno "schiaffo morale" preso dal forzista, attaccando anche il partito e il leader Berlusconi. E ci ha pensato proprio lui a chiudere la partita: "Le esprimo vicinanza per il gesto responsabile e meritorio compiuto ieri – ha detto l'ex presidente del Consiglio – Non avendo alcun obbligo di dimettersi, ha dimostrato una grande e non scontata coscienza delle Istituzioni, tutelandole da futili provocazioni alimentate da più parti".

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