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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Monkeypox, l’agenzia europea avverte: “Presto più casi anche in Ue, rafforzare sorveglianza”

Presto in Europa si cominceranno a registrare più casi di vaiolo delle scimmie. Lo ha detto l’Ecdc in un’analisi dei rischi, pubblicata dopo che in Svezia è già stato registrato un primo caso. Il rischio di sviluppare una malattia grave, però, per i cittadini europei rimane basso.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID: particelle di vaiolo delle scimmie (rosse) trovate all'interno di una cellula infetta (blu), coltivata in laboratorio.
Immagine del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID: particelle di vaiolo delle scimmie (rosse) trovate all'interno di una cellula infetta (blu), coltivata in laboratorio.
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Dopo un primo caso in Svezia, è molto probabile che in tutta Europa nelle prossime settimane si comincino a registrare sempre più casi di vaiolo delle scimmie. È il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) a dirlo, in una analisi del rischio pubblicata oggi.

In un comunicato si sottolinea che con ogni probabilità casi importanti del cosiddetto monkeypox, attualmente circolante in Africa, si registreranno a breve anche nei Paesi europei, ai quali viene raccomandato di rafforzare le misure preventive. Il rischio per la popolazione europea, ad ogni modo, è classificato come basso.

"A seguito della rapida diffusione di questa epidemia in Africa, l’Ecdc ha aumentato il livello di rischio per la popolazione generale nell’UE e nello Spazio economico europeo, e per i viaggiatori nelle aree colpite. A causa degli stretti legami tra Europa e Africa, dobbiamo essere preparati a un numero maggiore di casi di clade I", ha commentato Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc.

Quali sono i rischi per la popolazione europea

Va comunque precisato che nonostante secondo l'agenzia la probabilità di infezione Mpox dal nuovo ceppo Mpxv (clade I) per i cittadini europei che viaggiano o vivono nelle aree colpite e hanno stretti contatti con le comunità colpite sia alta, la gravità della malattia dovrebbe rimanere  bassa. Le persone immuno-compromesse, però, sono più esposte al rischio di sviluppare la malattia in forma più grave.

L'Ecdc ha raccomandato alle autorità dei Paesi europei di mantenere comunque alti i livelli di allerta, in modo da contenere qualsiasi possibile focolaio di monkeypox in Ue. Tra le raccomandazioni c'è quella di garantire una sorveglianza efficace, di condurre test di laboratorio (inclusa l'identificazione del clade molecolare) e indagini epidemiologiche, e rafforzare la propria capacità di tracciamento dei contatti.

L'Oms dichiara l'emergenza sanitaria

Qualche giorno fa l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale per la diffusione del vaiolo delle scimmie in diversi Paesi africani. Ora che un caso è stato registrato anche in Europa, il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato l'importanza che "i Paesi colpiti affrontino insieme il virus". E ha detto: "Incoraggiamo tutti i Paesi a rafforzare la sorveglianza, condividere i dati e lavorare per comprendere meglio la trasmissione; condividere strumenti come i vaccini; e applicare le lezioni apprese da precedenti emergenze sanitarie pubbliche di interesse internazionale per affrontare l’attuale epidemia".

La situazione in Italia

Per quanto riguarda la situazione in Italia, dal ministero della Salute fanno sapere che è tutto sotto controllo: "La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise", ha detto Mara Campitiello, a capo del dipartimento della Prevenzione.

"Il ministero della Salute ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell'eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale. La scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera", ha poi aggiunto.

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