Monitoraggio Iss, in Sicilia, Sardegna e Toscana l’incidenza più alta: il valore più basso in Molise
Tutta Italia resta in zona bianca, almeno per un'altra settimana. Neanche la Sicilia, la Regione più a rischio per le alte percentuali di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari, passa in zona gialla da lunedì 23. Secondo la tabella contenuta del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, riferita al periodo 13-19 agosto, sono Sardegna con 156,4, Sicilia con 155,8 e Toscana con 127,3, le Regioni in cui l'incidenza settimanale di casi per 100mila abitanti è più alta.
Nella classifica seguono Umbria (92,6), Emilia Romagna (87,5) e Calabria (81,4). Sono cinque invece le Regioni ancora sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti: Friulia-Venezia Giulia (46,1), Puglia (43,9), Piemonte (38), Lombardia (34,9). Il valore più basso in Molise, 24,6.
Sicilia resta in fascia bianca
Nessuna Regione supera la soglia di occupazione del 10% delle terapie intensive, uno dei tre parametri – insieme all'occupazione dei reparti ordinari e all'incidenza settimanale – superati i quali si passa automaticamente in zona gialla. Secondo quanto emerge dalla bozza degli indicatori decisionali che la Cabina di Regia, infatti, la Sicilia si attesta al 9,2% di occupazione, come la Sardegna, evitando così per soli 8 decimali il passaggio in giallo. Valori più lontani dalla soglia di rischio per Toscana (6,7%), Calabria (6,5%) ed Emilia-Romagna (5,8%). Quanto ai ricoveri ordinari, l'unica Regione sopra la soglia (in questo caso fissata al 15%) è ancora una volta la Sicilia con il 16,5%, seguita dalla Sardegna con il 9,9% e dalla Basilicata con il 9,6%.
Nonostante l'aumento oltre soglia dei ricoveri ordinari per Covid e dell'incidenza, la Sicilia non cambierà colore, grazie all'aumento di posti nelle terapie intensive. Lo scarto è veramente minimo: per i dati Agenas martedì scorso, giorno che viene preso in esame dalla cabina di regia, il tasso era del 10,2 per cento, due decimali sopra la soglia massima consentita. Ma da quanto si apprende sarebbe un tasso che non teneva conto dei nuovi posti letto per i pazienti più gravi aperti negli ultimi giorni dalla sanità siciliana. Con un numero maggiore di posti, la percentuale sarebbe scesa sotto la soglia del 10 per cento di meno di un decimale, ma bastevole a far rientrare uno degli indicatori sotto soglia.