video suggerito
video suggerito

Molise, consigliera regionale presenta mozione di sfiducia a Toma: ma diventa assessore e cambia idea

Filomena Calenda entrerà nella giunta regionale del Molise, guidata da Donato Toma. Ma lo farà, da consigliera di maggioranza (eletta con la Lega, poi espulsa), dopo aver presentato una mozione di sfiducia contro lo stesso Toma: ritirata quindi la firma alla mozione, il voto di Calenda non sarà più decisivo.
A cura di Stefano Rizzuti
593 CONDIVISIONI
Immagine

Da consigliera di maggioranza ad assessore regionale. Nulla di strano, se non fosse per un passaggio in più che caratterizza questa vicenda: prima di diventare assessore Filomena Calenda, eletta con la Lega (poi espulsa) in Consiglio regionale del Molise, aveva firmato una mozione di sfiducia contro il presidente Donato Toma. Mozione di sfiducia che, improvvisamente, ha una firma in meno, proprio quella di Calenda. Che intanto è entrata in giunta. Eletta con la Lega, Calenda ha criticato più volte il presidente della Regione, fino ad arrivare alla mozione di sfiducia che si voterà la prossima settimana. E proprio il suo voto poteva essere decisivo per far cadere il governo regionale, guidato dal centrodestra e di cui lo stesso Carroccio fa parte. La mozione di sfiducia era stata firmata insieme ai colleghi di minoranza, quelli di Pd e M5s, oltre ad altri due dissidenti, cioè Michele Iorio e Aida Romagnuolo.

Mena Calenda ora diventerà assessore nella giunta di Donato Toma, entrando al posto di Michele Marone, un esterno. Non mancano, dopo questo improvviso cambio di passo da parte della neo-assessore, le polemiche, con critiche lanciate soprattutto sulle sua pagine social, dove viene attaccata da molti utenti. Per la replica lei si affida a un’intervista, rilasciata a Primo numero: “Non ho reclamato io il posto di assessore, la scelta è venuta fuori dalla maggioranza. Io sono stata eletta, non sono una esterna”.

Calenda non risponde alle critiche sui social e rivendica la decisione di entrare nella giunta, anche quando viene incalzata dalla giornalista: “Io non ci vedo nulla di strano in questa nomina che mi è stata conferita dalla maggioranza”. La neo-assessore ricostruisce la vicenda, ripartendo dalle elezioni regionali e da quando fu scelta la prima giunta: “Per un capriccio di Matteo Salvini in giunta è entrato Luigi Mazzuto come esterno”. Poi si arriva alla mozione di sfiducia: “Era un gesto che andava fatto perché questo è solo il primo passo per un chiarimento politico. Nominarmi non era certo in mio potere, è stata tutta la maggioranza a puntare sulla mia persona”. Ora, con l’ingresso in giunta, lei assicura: “Sarò la sentinella dell’esecutivo”.

593 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views