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Molestie sessuali a lavoro: per le vittime niente licenziamento e tre mesi di congedo

Una proposta di legge del Pd, presentata da Titti Di Salvo, prevede maggiori tutele per i lavoratori e le lavoratrici che denunciano le molestie subite sul posto di lavoro: vengono impediti i licenziamenti, i trasferimenti e i demansionamenti delle vittime che avrebbero, inoltre, accesso a tre mesi di congedo retribuiti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tutelare le donne che subiscono e denunciano una molestia sessuale sul luogo di lavoro: questo è l’obiettivo della proposta di legge presentata dal Pd e dalla vicepresidente dei deputati dem Titti Di Salvo. Obiettivo della proposta è quello di impedire i licenziamenti, i trasferimenti o i demansionamenti delle lavoratrici che subiscono molestie e denunciano quanto avvenuto. Allo stesso tempo, un’ulteriore garanzia che si vuole offrire alle vittime è quella di accedere a congedi retribuiti di tre mesi o di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time per poi tornare al tempo pieno su richiesta del lavoratore o della lavoratrice.

Sono 9 su 100 le donne che denunciano la violenza subita, stando ai dati Istat. E proprio sulla base di queste cifre è nata la proposta di legge, secondo quanto spiega la stessa Di Salvo. “In questi mesi si è alzato il sipario sugli abusi e le molestie che troppo spesso rappresentano la normalità nel mondo dello spettacolo”, argomenta la deputata Pd: “Presentiamo una proposta di legge perché i riflettori si sono accesi su un tema vero che però non riguarda solo il mondo dello spettacolo ma riguarda molto più ampiamente il mondo del lavoro, cioè situazioni in cui c’è un rapporto di potere bilanciato tra chi lavora e chi compie la molestia”.

La proposta di legge ‘per la tutela della dignità e della libertà della persona contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro’ evidenzia come siano poche le donne a denunciare le molestie subite: “Evidentemente – spiega ancora Di Salvo – la ragione per cui non denuncia è la preoccupazione di ritorsioni sul lavoro. Noi in questa proposta definiamo alcune tutele, in particolare due: da un lato la nullità dei licenziamenti, dei trasferimenti e dei demansionamenti successivi alla denuncia. Dall'altro il fatto che quelle persone possano accedere a congedi di tre mesi retribuiti, a trasformazione del rapporto di lavoro partime, e viceversa l'aspettativa non retribuita (norme già previste per le donne vittime di violenza)”.

Legge da approvare ‘entro la fine della legislatura'

Nella proposta di legge del Pd si pensa anche a un “ruolo dell'Ispettorato del lavoro nel monitorare quello che succede dalla denuncia in avanti”. Di Salvo si augura di poter portare a casa le nuove norme “prima della fine della legislatura”. Si tratta, secondo quanto sottolinea l’esponente del Pd, di una legge che “non ha costi e per questo potrebbe essere rapidamente approvata in commissione. Chiederemo a tutte le deputate di sottoscriverla. Altrimenti si seguirà l'iter normale che potrebbe essere altrettanto rapido se tutti i gruppi saranno d'accordo”.

Il testo della proposta di legge

Il primo articolo della legge definisce le molestie nei luoghi di lavoro. Il secondo articolo si concentra invece sulle misure da adottare per evitarle, mentre il terzo inserisce una tutela per le persone che hanno sporto denuncia e che potrebbero andare incontro a sanzioni, demansionamenti, licenziamenti, trasferimenti o altro. L'articolo quattro individua degli strumenti di supporto per le donne che hanno sporto denuncia e che quindi potrebbero trovarsi in una situazione di difficoltà all'interno del luogo di lavoro, come i congedi per vittime di violenza. L'articolo cinque ribadisce l'importante ruolo delle consigliere e dei consiglieri di parità e l'articolo sei quello dell’Ispettorato del lavoro.

La proposta di legge, secondo quanto sottolinea ancora Di Salvo, “è molto snella, sono sei brevi articoli che puntano a creare strumenti utili per le donne che subiscono una molestia sessuale sul luogo di lavoro per mano di colleghi o datori di lavori”. La deputata Pd ricorda anche che il Jobs Act prevede già “tre mesi di congedo retribuito per le donne vittime di violenza. Una norma che si applica anche alle donne molestate sui luoghi di lavoro. Lo scopo è quello di tutelare le vittime permettendo loro di allontanarsi dal luogo della molestia”.

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