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Guerra in Ucraina

Missione di Draghi in Algeria, il piano del governo per sostituire il gas russo e ridurre i costi

Il premier vola con il ministro Di Maio in Algeria: verrà chiuso un accordo per aumentare le forniture di gas e ridurre la dipendenza dalla Russia. Ma è solo il primo passo di un piano più vasto.
A cura di Giacomo Andreoli
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Ridurre la dipendenza dal gas russo e contenere i prezzi. Sono questi gli obiettivi della missione odierna del premier Draghi e del ministro degli Esteri Di Maio in Algeria, assieme all'ad di Eni Claudio Descalzi. Sul tavolo, dopo l'incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, c'è un accordo sul gas che "permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas". Ad annunciarlo è stato l'esponente del M5s, con tanto di battibecco a distanza con le autorità del Cremlino. Questo dopo che la Farnesina, ieri, aveva definito i pagamenti del gas in rubli una "richiesta inaccettabile".

Per l'Italia l'Algeria è già il primo partner in Africa: fornisce circa 21 miliardi di metri cubi di gas (il 31% delle nostre importazioni), trasportati in Europa tramite il TransMed, il gasdotto che dal deserto del paese Nordafricano porta il gas in Sicilia. Secondo il governo l'impianto non lavora ancora a pieno regime e per questo si potrebbe aumentare del 30% il volume dell'import. Si tratterebbe di 9-11 miliardi di metri cubi di forniture aggiuntive che potrebbero arrivare da Algeria e Libia. Il tutto passando per un accordo tra Eni e la società algerina Sonatrach, tramite anche investimenti nelle infrastrutture africane, per potenziare l'estrazione nei giacimenti attivi e sviluppare nuovi progetti.

Per liberarsi dal gas di Mosca, interrompendo il finanziamento indiretto dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin e mettendo in sicurezza le forniture per il prossimo inverno, però, la strada è ancora in salita. Il viaggio ad Algeri è infatti il primo di una serie di incontri nell'agenda del premier nelle prossime settimane, con l'idea di accelerare al massimo la diversificazione delle fonti energetiche. Dopo Pasqua lo staff di Draghi valuta un viaggio in Congo, seguito da Angola e Mozambico, mentre Di Maio ha già preparato il terreno per nuove intese in Qatar e Azerbaijan. L'obiettivo finale è sostituire un terzo del metano russo.

Il governo punta a un tetto europeo sul prezzo del gas per tre mesi

Intanto la diplomazia italiana continua a lavorare sulla proposta di imporre un tetto europeo al prezzo del gas, che avrebbe il doppio effetto di ridurre il prezzo e penalizzare Mosca quanto le sanzioni. Cittadini e imprese, sottolinea Di Maio, "non possono fronteggiare aumenti del 200% in bolletta: il tetto serve a fermare le speculazioni". L'idea è di portare il valore massimo del gas, acquistato anche dalla Russia, intorno a 80 euro per megawattora, almeno per tre mesi.

Mentre si attende l'intervento europeo, però, le bollette continuano a salire. Tra luce elettrica, petrolio, gas e carbone, i costi per le imprese e i cittadini italiani, secondo Confindustria, vanno verso un aumento nel 2022 di 68 miliardi di euro, a un ritmo di 5,7 miliardi in più al mese. Per questo motivo l’intera produzione di gas nazionale (che dovrebbe arrivare a 5 miliardi di metri cubi all'anno) avrà un tetto nazionale sul prezzo fissato a 60 euro per megawattora, il 40% in meno del valore richiesto attualmente dal mercato. Inoltre il governo, applicando l'ultimo decreto Energia, sta per aiutare Pmi e imprese energivore sul fronte dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, imponendo prezzi calmierati.

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