Missione dei medici russi in Italia, Iv presenta interrogazione a Speranza: Conte sentito al Copasir
Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha firmato l'interrogazione parlamentare al ministro Speranza, che aveva annunciato nei giorni scorsi, per indagare sui risultati sanitari della missione russa autorizzata dall'allora premier Conte nel 2020. Renzi inoltre torna a chiedere "una commissione di inchiesta sugli acquisti Covid. Perché gli altri partiti non vogliono fare chiarezza?", ha scritto oggi sui social.
Non c'è chiarezza sui reali obiettivi della spedizione dei medici russi in Italia durante la prima ondata del Covid. La polemica è nata a partire dalle minacce che il capo del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Paramonov, ha indirizzato al governo italiano e al ministro Guerini, ricordando appunto l'aiuto fornito dai russi nei primi mesi della pandemia. Secondo alcune ricostruzioni quell'operazione era in realtà un modo per Mosca per raccogliere dati sul Covid, che poi sarebbero stati utili per sviluppare il vaccino Sputnik, una sorta di missione di ‘intelligence batteriologica'. La stessa composizione del gruppo di 104 russi inviati da Mosca in Italia desta sospetti: pochissimi di loro erano medici con esperienza clinica, e secondo un'inchiesta di la Repubblica la maggior parte erano specialisti russi nel campo delle ricerche su vaccini, terapie e piani epidemiologici.
Dubbi sono stati sollevati anche dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "Se guardiamo alla composizione di quel contingente russo, fatto solo in parte da medici, è giusto chiedersi quali fossero i loro reali obiettivi". E ancora: "Quando parlo di intelligence la intendo in senso scientifico: il vaccino Sputnik sarebbe stato sviluppato partendo da un campione di virus prelevato in Italia. Già questo basta per dubitare che la missione fosse dovuta a pura generosità. Aggiungiamo che la Russia ha usato quella missione per propaganda, sottolineando la supposta inefficienza dei Paesi Nato".
Il testo dell'interrogazione di Iv al ministro Speranza
Ora Italia viva ha depositato un'interrogazione parlamentare, a firma di Garavini, Renzi, Faraone, Magorno, per chiedere conto al governo italiano anche dei costi sostenuti dall'Italia per l'intera operazione: a quanto risulta il costo totalesi aggira intorno ai tre milioni di euro, 500mila euro solo per i voli, tutte spese a carico del nostro esecutivo.
Ecco il testo:
“Agli albori dello scoppio dell’epidemia da SARS-COV2 in Italia, in una situazione già devastante, con oltre 80.000 contagi e più di 8.000 decessi, a Pratica di Mare, sbarcava un contingente militare russo composto da tredici quadrireattori, ai quali se ne aggiunsero in seguito altri quattro, e 104 componenti, di cui la maggior parte erano militari e solamente trentadue tra medici ed infermieri; il contingente russo aveva l’obiettivo di portare supporto ed aiuto nelle primissime fasi dell’epidemia nella provincia di Bergamo, l’allora più colpita e primo focolaio dell’epidemia; la missione era stata concordata dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di un colloquio telefonico con il Presidente russo, Vladimir Putin e venne dichiara conclusa dopo meno di due mesi, il 7 maggio 2020; il primo aprile 2020, alla Camera dei Deputati, veniva presentata un’interrogazione indirizzata al Ministro degli Esteri, con lo scopo di ricevere maggiori informazioni sull’accordo alla base dell’operazione, sul personale e sulle attrezzature arrivate in Italia. La riposta, insoddisfacente e lacunosa, arrivava sei mesi dopo, il 12 ottobre 2020, dalla viceministra degli Esteri, e rivelava che i Russi consegnarono all’Italia solamente 521.800 mascherine, 30 ventilatori polmonari, 1.000 tute protettive, 2 macchine per analisi tamponi, 10.000 tamponi rapidi e 100.000 molecolari. Tali numeri risultarono troppo esigui e necessari solamente per far fronte alle esigenze di una giornata”
“Un altro aspetto controverso emerso recentemente è quello legato alle spese sostenute da Palazzo Chigi. Invero, risulta che il ponte aereo con Mosca sarebbe stato pagato dal Governo italiano e che furono elargiti circa 100mila euro per ogni volo, per un totale di oltre mezzo milione di euro, e più di 400mila euro da parte della Regione Lombardia per garantire vitto e alloggio al contingente russo. Il costo totale dell’operazione si stima essere intorno ai tre milioni di euro sostenuti dal Governo italiano; Inoltre la questione fu oggetto di una richiesta di informazioni al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) e di chiarimenti durante le audizioni del Ministro della difesa e dei direttori dell'AISE e dell'AISI; i fatti esposti acquisiscono ora una particolare rilevanza, alla luce della drammatica situazione che sta coinvolgendo l'intero continente europeo a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, nonché dopo le parole dell’ex console Russo a Milano, ora alto funzionario del Ministero degli Esteri, Aleksej Vladimirovich Paramonov, che ha minacciato il Governo italiano di pesanti ritorsioni nel caso in cui si continui a perseguire la strada europea delle sanzioni; a distanza di due anni dalla vicenda, e con l'invasione dell'Ucraina, sono emersi dubbi e sospetti sulla collaborazione offerta dal Cremlino, in merito ai reali obiettivi del contingente russo, composto solo in parte da medici. Questo lascia aperto il mistero sugli accordi stretti in quell’occasione dal Governo italiano e quello Russo. Invero, il sospetto emerso in queste settimane, è quello che vedrebbe la Russia aver usato la missione con lo scopo di inviare un'intelligence sanitaria in grado di sviluppare un vaccino contro il virus da SARS-COV2, il vaccino Sputnik, partendo da un campione di virus prelevato in Italia; In un tweet del 5 marzo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori si chiedeva: "Col senno di poi è inevitabile tornare alla missione russa in Italia della primavera 2020. Sono testimone dell’aiuto prestato a Bergamo dai medici del contingente, ma va ricordato che a Pratica di Mare arrivarono più generali che medici. Fu aiuto, propaganda o intelligence?".
“Anche nel corso della riunione del Copasir in data 23 marzo 2022 è stata avanzata la richiesta di audire l'ex presidente Conte sulla missione in oggetto; se i fatti esposti fossero accertati, si paleserebbe una chiara lesione della politica interna nazionale, tanto più se portata avanti in assenza di un pieno coinvolgimento del Consiglio dei ministri, avendo agito il Presidente Conte tramite iniziative del tutto personali e non condivise con gli allora ministri”.
Italia Viva interroga dunque il ministro Speranza per sapere se egli “sia a conoscenza dei fatti esposti e se, all'epoca dei fatti, abbia coordinato e supervisionato la suddetta missione russa nella città di Bergamo; se è a conoscenza del fatto che la delegazione russa in quei due mesi abbia avuto accesso ai dati sensibili riguardo ai pazienti affetti da Covid presenti nelle strutture sanitarie italiane se fosse a conoscenza dei contenuti dell'accordo siglato nell'aprile del 2021 tra l'istituto Spallanzani di Roma e l'istituto Gamaleya di Mosca se sono stati condotti studi e ricerche sul Covid rispettando le regole di sicurezza medico-biologiche vigenti nel nostro Paese”.
Conte ascoltato al Copasir
Il leader del M5s Giuseppe Conte verrà ascoltato questo pomeriggio al Copasir alle 17:30, in merito alla questione. Sulla vicenda l'ex premier ha già dato una parziale spiegazione: "Putin si offrì di mandare personale specializzato. Mi disse che loro avevano maturato grande esperienza su come affrontare le pandemia perché avevano avuto la Sars. Noi eravamo in grandissima difficoltà. Ogni aiuto era ben accetto".
Dopo la volontà emersa dall'organo parlamentare di controllo sui servizi di sentire l'ex presidente del Consiglio per far luce sulla spedizione Covid russa in Italia nel 2020, sarebbe stato lo stesso Conte a chiamare il presidente del Copasir Adolfo Urso per riportare la sua versione della vicenda in tempi rapidi.