Missili iraniani su Israele, Meloni convoca vertice urgente a Palazzo Chigi: “Profonda preoccupazione”
Sono ore complesse, mentre l'attacco dell'Iran verso Israele in risposta all'azione israeliana contro il Libano si accompagna a un attentato nella città di Jaffa con almeno otto morti civili. Per quanto riguarda quest'ultimo, l'ambasciata italiana in Israele ha fatto sapere che non risultano italiani feriti o coinvolti, anche se si aspettano conferme definitive. La situazione dal punto di vista politico e militare non è chiara, e così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di radunare i suoi. Un vertice urgente si è svolto a Palazzo Chigi, ed è terminato dopo circa mezz'ora: il tavolo di governo resta convocato in modo permanente, e dall'esecutivo è arrivata la richiesta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di rafforzare il mandato della missione Unifil.
Tra i convocati c'erano il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento da remoto) e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Insieme a loro anche i vertici dei servizi segreti, il consigliere diplomatico Fabrizio Saggio, l'ambasciatore italiano in Israele Luca Ferrari e il sottosegretario Alfredo Mantovano, che è l'autorità delegata per i servizi. Mantovano ha lasciato l'incontro con le associazioni delle famiglie che stava presiedendo in quel momento per illustrare le misure della manovra.
Il governo ha condannato l’attacco iraniano a Israele, parlando di "profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso" e chiedendo di "evitare ulteriori escalation". L'Italia, ha sottolineato Palazzo Chigi in una nota, "continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica" per "la stabilizzazione del confine israelo-libanese". E per questo il governo ha chiesto all'Onu di rafforzare la missione Unifil.
In più, l'esecutivo ha richiamato l'importanza di "un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi". E ha fatto sapere di essere impegnato "nella messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente Unifil".
Il ministro Tajani è intervenuto, dopo l'incontro, su Rete4: "Siamo tutti preoccupati e stiamo seguendo massima attenzione l'evoluzione dei fatti. Siamo in costante contatto con tutte le nostre ambasciate, perché la prima preoccupazione sono i cittadini italiani", ha detto. Al momento, comunque, "non ci sono preoccupazioni" e anche i militari italiani "sono messi in sicurezza", anche se la situazione è di "grande tensione", ha ammesso Tajani.
La decisione di un vertice urgente è arrivata dopo l'attacco dell'Iran a Israele, che sarebbe consistito di circa 180 missili, secondo stime israeliane. Per ora non sono stati segnalati morti o feriti in Israele, mentre sarebbe deceduto un uomo palestinese a Gerico, nella West Bank, colpito da schegge legate all'impatto di un missile. Da parte sua, l'Iran ha dichiarato lo stato di guerra, e ha motivato l'attacco in quanto rappresaglia per l'assassinio dell'ex leader di Hamas Ismail Haniyeh, del segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah e del vice comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il generale Abbas Nilforoushan.
Tutti i voli in arrivo e in partenza da Israele sono stati temporaneamente sospesi, e si sono sentite esplosioni anche a Gerusalemme, che l'Idf ha detto sarebbero dovute all'azione della difesa contraerea. Il ministro degli Esteri ha assicurato che "l'ambasciata italiana a Tel Aviv resta operativa". L'invito è di contattare la sede al suo numero "per qualsiasi emergenza".