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Minniti su legittima difesa: “Tutelare cittadini, ma in democrazia è solo lo Stato a poter sparare”

Il ministro dell’Interno interviene su un tema delicato e molto controverso: “Nessuna vittima di un reato sconvolgente come una rapina in casa deve essere lasciato solo o sentirsi solo ed è nostro obbligo tutelarne l’incolumità. Ma deve essere altrettanto chiaro che siamo dentro una democrazia”.
A cura di Redazione
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Dalla prossima settimana, il Senato sarà impegnato nell’esame della norma che modifica la legittima difesa, già approvata dalla Camera dei deputati. Il testo licenziato dai deputati, però, ha sollevato enormi polemiche e, sostanzialmente, non piace a nessuno: né all’opposizione di destra, che lo giudica “troppo morbido”, né alla maggioranza, che lo trova “pasticciato”, né agli addetti ai lavori, che hanno sottolineato come, con l’attuale formulazione, sia alto il rischio “inapplicabilità”.

Sul punto è intervenuto oggi anche il ministro dell’Interno Marco Minniti, ospite della redazione de La Repubblica. Per il titolare del Viminale è “opportuno che il Senato lavori a correggere quel testo perché deve essere chiaro che la legge deve tenere insieme due punti cruciali”. Ovvero: “Nessuna vittima di un reato sconvolgente come una rapina in casa deve essere lasciato solo o sentirsi solo ed è nostro obbligo tutelarne l'incolumità. Ma deve essere altrettanto chiaro che siamo dentro una democrazia. E in una democrazia, il contratto sociale prevede che la difesa armata della democrazia spetti ai corpi dello Stato e non al singolo”.

Parole che si inseriscono nel più ampio tema della sicurezza, affrontato dal ministro che ha firmato uno dei decreti più controversi di sempre, quello sulla sicurezza urbana. Per Minniti “la sicurezza è un sentire, un qualcosa di vicino al sentimento” e a nulla servono i dati che mostrano la criminalità in calo: “Io non posso combattere la paura biasimando chi ha paura. Io devo aiutarlo a liberarsi dalla paura. […] La sicurezza è un problema che colpisce i deboli. Perché i ricchi la sicurezza se la comprano. È di destra stare con i più deboli? […]  Io, da uomo di sinistra quale sono e ritengo di essere, ho il problema di includere. Fosse anche un solo cittadino. Ho l'obbligo di non abbandonarlo alla paura, che è il sentimento che distrugge prima una democrazia e poi le ragioni dello stare insieme".

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