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Minniti: “Il fascismo in Italia è morto per sempre, c’è un limite che non si può superare”

Secondo Marco Minniti “il fascismo in Italia è morto per sempre”. Il ministro dell’Interno aggiunge: “C’è un limite oltre il quale non si può andare in una democrazia e non consentiremo a nessuno di superare questo limite”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il fascismo in Italia è morto per sempre”: ne è sicuro il ministro dell’Interno Marco Minniti che continua a parlare del ritorno del fascismo di cui tanto si sta discutendo dopo i fatti di Macerata. Secondo Minniti però il fascismo è morto “e non ha lasciato un ricordo buono al nostro popolo: il fascismo e il nazismo sono morti per sempre e per quanto mi riguarda, parlo da ministro, c’è un limite oltre il quale non si può andare in una democrazia e non consentiremo a nessuno di superare questo limite”. Il ministro dell’Interno parla durante un appuntamento elettorale a sostegno del candidato alla Camera Piero De Luca in Campania e ribadisce che “quella di Traini è una rappresaglia ingiustificata e ingiustificabile, rappresaglia inaccettabile perché è di odio razziale”.

Il Pd annuncia che Renzi e i ministri sottoscriveranno l’anagrafe antifascista il 15 febbraio a Sant’Anna di Stazzema: “In queste ore – scrive su Facebook il vicesegretario Maurizio Martina – siamo in tante piazze del paese con il tricolore, dopo lo scempio della bandiera al collo di quel neofascista. E nella mattina di giovedì 15 con il segretario Matteo Renzi, i nostri ministri e tutta la squadra Pd saremo a Sant'Anna di Stazzema insieme a tanti ragazzi. Firmeremo l'anagrafe antifascista derisa in queste ore da Salvini e ci prenderemo ancora l'impegno solenne di combattere ogni giorno contro neofascismo, xenofobia e violenza”.

Il post di Martina nasce dalla manifestazione a Macerata a cui il Pd non partecipa dopo l’appello del sindaco Romano Carancini: “Il Partito Democratico – scrive il ministro – è stato, è e sarà a Macerata. Sinceramente sono sorprendenti le polemiche contro di noi dopo quello che è successo. Nelle ore drammatiche dopo l'accaduto eravamo lì, con il ministro dell'Interno, poi con il ministro della Giustizia e personalmente sono stato subito domenica mattina dal sindaco e nella nostra sede attaccata dalla sparatoria del killer fascista che ha colpito sei ragazzi di colore”.

Il Pd – continua Martina – ha raccolto l'invito del sindaco a non caricare di ulteriori tensioni in queste ore quella comunità sconvolta. Ci siamo messi da subito al fianco dell'Anpi insieme alle associazioni firmatarie dell'appello ‘Mai più fascismi' e parteciperemo convintamente, come annunciato, alla manifestazione unitaria antifascista indetta per sabato 24 febbraio a Roma. Non avessimo fatto questa scelta giusta, ci avrebbero accusato di andare da soli, magari per fini elettorali”.

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