Università, ministro Manfredi: “A settembre lezioni nelle aule, ma saranno anche online”
Una didattica in presenza, che verrà integrata da una didattica online. Così sarà l'università a settembre. Il ministro dell'Università Gaetano Manfredi lo ha spiegato a SkyTg24: "Mi ha fatto riflettere la decisione di Cambridge, che il prossimo anno ha deciso di fare per tutto il prossimo anno una didattica interamente a distanza. I colleghi inglesi, con cui mi sono confrontato, hanno grande preoccupazione per la platea di studenti stranieri. Gli atenei italiani faranno didattica in presenza, ma dobbiamo rispondere alle esigenze della popolazione di studenti che non potrà frequentare le lezioni in aula". Il problema, come ha sottolineato il ministro, è rappresentato anche dal sovraffollamento delle aule, che in un'ottica anti-contagio è da evitare.
"Plexiglass nelle aule universitarie? No, non ci stiamo pensando. Pensiamo invece all'allungamento dell'orario per le lezioni e a un maggior numero di aule. Ci sarà dunque una diversa organizzazione". L'idea del plexiglass in aula, come ha proposto la ministra dell'Istruzione Azzolina per la scuola, non è stata presa in considerazione da Manfredi.
"L'università non si è fermata" e il lockdown è stato "superato con successo", ha ribadito il ministro, spiegando come, nel periodo di emergenza dovuta al Coronavirus "il numero esami e laureati non è cambiato rispetto allo scorso anno". Rispetto al prossimo futuro ha aggiunto che le "tasse universitarie saranno ridotte a seconda del reddito, con fasce più ampie" e "sarà rafforzato il sostegno alla ricerca". Manfredi ha inoltre sottolineato che "L'esame di Stato per l'accesso alle professioni è previsto dalla costituzione e quindi non si può abolire".
"Interverremo sulle tasse universitarie, fino a 20.000 euro di Isee non si pagheranno, mentre dai 20.000 ai 30.000 ci saranno sconti e interventi specifici per quelle famiglie che hanno subito un calo improvviso nel reddito. Abbiamo incrementato anche il fondo delle borse di studio per un allargamento dell'accesso e dei bonus per il digital divide", ha detto ancora il ministro.
"Noi abbiamo bisogno di un maggior numero di laureati nelle discipline scientifiche. Con il Recovery fund ci sarà un grande piano di intervento in questa direzione, anche per coinvolgere maggiormente la componente femminile", che al momento è in minoranza.