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Ministri a confronto: fare meglio è una “missione possibile”

Monti definisce la propria squadra di Governo: un gruppo di tecnici di alto spessore anche internazionale. La “missione possibile” è quella di far dimenticare i loro predecessori…
A cura di Rocco Corvaglia
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Palazzo Giustiniani, Mario Monti svela la lista dei suoi ministri

Oggi Mario Monti ha presentato la lista dei Ministri del proprio Governo. Un esecutivo di soli tecnici che si differenzia notevolmente da quello guidato da Silvio Berlusconi, non solo per quel che riguarda la "caratura e la considerazione internazionale", ma anche per altri particolari non proprio trascurabili.

Oltre alla carica di Presidente del Consiglio, Mario Monti ha tenuto per sè la delega all'economia. Oltre ad essere stato Commissario europeo per la Concorrenza e  Commissario europeo per la Concorrenza, il neo-premier vanta una grande credibilità nel panorama del mondo economico-finanziario. Monti appare sicuramente adeguato a rivestire il ruolo. Sostituirà l'ex Ministro Tremonti, figura di spicco del passato Governo vicino alle posizioni della Lega e appassionato di "finanza creativa" (nonchè uno dei più attivi nel rassicurarci su quanto solido fosse il nostro impianto finanziario).

La carica di Ministro dell'Istruzione verra ricoperta da Francesco Profumo, rettore del Politecnico e Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sostituirà uno dei Ministri più oggetto di critiche del precedente Governo, Mariastella Gelmini, che dai più sarà ricordata per le enormi contestazioni di cui è stata oggetto da parte di studenti e professori, nonchè per alcune memorabili gaffe, con l'apice raggiunto qualche settimana con la clamorosa gaffe sul tunnel "per neutrini fra il Cern di Ginevra ed il Gran Sasso" (la cui paternità è stata poi disconosciuta). Insomma, se la Gelmini a detta di molti è riuscita a "far rimpiangere la Moratti", non resta che attendere fiduciosi i primi provvedimenti di Profumo.

All'Interno Anna Maria Cancellieri, dopo Rosa Russo Iervolino seconda donna a ricoprire questo ruolo nella storia Repubblicana. Sostituirà il leghista Maroni e bisognerà sperare ne continui la meritoria lotta di contrasto alle mafie riportando però al Viminale un genuino senso di appartenenza alla Nazione, come del resto apparirebbe persino superfluo sottolineare.

Alla Giustizia andrà Paola Severino, già Vice-Presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Ruolo delicato per il neo-ministro che dovrà metter mano a tutta una serie di provvedimenti operati dal Governo Berlusconi. Succederà al Ministro Nitto Francesco Palma, a sua volta succeduto al Ministro Alfano che resterà negli annali per la lunga battaglia contro le "frange politicizzate della magistratura", nonchè per l'avallo sostanziale a tutta quella serie di leggi ad personam che ha tenuto in scacco il Parlamento per mesi.

Ministero della cultura affidato a Ornaghi, rettore dell' Università "Cattolica" di Milano. Molto apprezzato per i suoi studi di carattere politico-sociologico è uomo di assoluto spessore. A lui il compito di riconsegnare dignità e valore al nostro infinito patrimonio artistico-culturale e dunque di sostituire Giancarlo Galan, a sua volta succeduto a Sandro Bondi che non pochi problemi ha avuto nel preservare la "stabilità" delle nostre ricchezze artistiche. Il Ministro dei crolli di Pompei e dei tagli senza criterio agli istituti culturali (a cui ha tentato vanamente di opporsi) sarà presto dimenticato dunque? Beh, a meno che Ornaghi non scriva poesie…

Agli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, diplomatico di lungo corso, avrà il compito di recuperare credito e prestigio all'Italia sullo scenario internazionale. Sostituirà Franco Frattini, amico e confidente di Berlusconi, che si è trovato a gestire una fase decisamente delicata per il nostro Paese. La maggior pecca della sua azione è stata probabilmente la totale mancanza di una strategia italiana in occasione della crisi libica. Riuscirà il nuovo Ministro a riportare l'Italia in una posizione adeguata nelle relazioni internazionali, soprattutto per quanto concerne l'area del Mediterraneo? Molto del nuovo Ministro si capirà alla prima intervista che avrà modo di rilasciare alla Bbc….

Allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti va Corrado Passera. Noto banchiere, gode di grande fiducia da parte di Mario Monti che gli mette a disposizione una sorta di "super-ministero". Durante il Governo Berlusconi i ministeri erano divisi in: Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti. Il primo, in seguito alle dimissioni di Scajola per i noti fatti della sua casa romana, e dopo un passaggio ad interim nelle deleghe di Silvio Berlusconi era finito nelle mani di Paolo Romani. Il secondo era occupato da Altiero Mattioli. Il compito di Passera sarà quello di porre le basi per un rilancio del nostro sistema produttivo. Da ridefinire un piano delle grandi opere pubbliche e da valutare anche e soprattutto i piani strategici per il rilancio della banda larga (il tutto possibilmente evitando di abitare in case "pagate a propria insaputa"…)

Ministero della Salute affidato a Renato Balduzzi, professore di diritto costituzionale, dovrà affrontare il nodo della Sanità con decisione e senza indugi, in termini di equità e servizi e non solo dal punto di vista del debito.  Succederà a Ferruccio Fazio, Ministro "dell'epidemia in un solo paese", che ha troppo spesso creduto che il bilancio dello Stato relativo alla spese sanitarie potesse essere trattato alla stregua di un qualsiasi bilancio aziendale. Compito di Balduzzi dovrà essere quello di operare una generale revisione del programma di "razionalizzazione" e taglio della spesa operato dal Governo Berlusconi che ha costretto le Regioni a massicci rincari e a "sanguinosi" tagli al comparto ospedaliero – assistenziale.

Un'altra donna al Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero. Nota economista dovrà affrontare uno degli arogmenti più spinosi sul tavolo: la mancanza e la precarietà del lavoro. Anche in questo caso durante il Governo Berlusconi i ministeri erano divisi. Al lavoro sedeva Sacconi, che sarà ricordato per la famosa equazione "più licenziamenti = più lavoro", ed alle Pari Opportunità Mara Carfagna decisamente uno dei Ministri più "discussi" del passato Governo. Ridare dignità al lavoro ed ai lavoratori, questo dovrà essere lo spirito con il quale il nuovo Ministro si troverà ad affrontare i tanti problemi non risolti.

Al Ministero dell' Agricoltura va Mario Catania, persona di sicura competenza andra' a sostituire Francesco Saverio Romano di cui non si ricordano provvedimenti particolarmente incisivi. Un settore come quello dell'agricoltura può e deve ricoprire un ruolo strategico nel nostro Paese. Un invito personale: Signor Ministro diciamo chiaramente che quella delle quote latte è una "bufala"…

Alla Difesa l'ammiraglio Giampaolo di Paola. Ci si aspetta da lui un ragionamento complessivo sulla ridefinizione del ruolo del nostro contingente militare all'estero. Sostituirà Ignazio la Russa, uomo forte del Governo Berlusconi, ex collonnello di Alleanza Nazionale che ha avuto non pochi problemi nella gestione delle nostre missioni militari, soprattutto per quel che riguarda l'Afghanistan. Piuttosto che impiegare molti dei nostri ragazzi in missioni talvolta "discutibili", sarebbe il caso di garantire alle nostre Forze dell'Ordine almeno la possibilità di operare in maniera dignitosa. Riuscirà il nuovo Ministro ad eguagliare le presenze nei talk-show televisivi del precedente?

Ruolo delicato per Antonio Catricala, già Presidente dell' Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ricoprirà il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sostituirà Gianni Letta, da tanti definito come la vera mente del Governo Berlusconi, uomo di grande intelligenza politica che godeva di non poche simpatie anche tra le fila dell'opposizione. A Catricalà spetterà il compito di monitorare con attenzione l'azione del Governo e di preservare delicati equilibri politici.

Insomma, nuova squadra, nuovi modelli comportamentali e che questo esecutivo sappia fare e, all'occorrenza, sappia far dimenticare.

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