Ministra Catalfo a Fanpage: “Piano per l’occupazione: metà del tempo a lavoro e metà in formazione”
Il direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, ha intervistato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo per discutere la fine del lockdown nel nostro Paese e la fase di ripresa economica che dovrà seguire. La prima questione da affrontare sarà quella della sicurezza sul lavoro: "Bisognerà utilizzare come base il protocollo sulla sicurezza che il governo ha sottoscritto con le parti sociali, grazie anche all'aiuto del comitato tecnico-scientifico e del team di esperti", afferma Catalfo sottolineando che si stanno analizzando i fattori di rischio per la ripresa delle attività produttive. Un punto che non può prescindere da un piano sui trasporti, che consenta ai lavoratori di spostarsi in sicurezza.Un compito complicato, specialmente se si considera l'afflusso di persone nelle grandi città alle ore di punta. "Si può intervenire con un sistema di turni in modo da far arrivare i lavoratori al posto di lavoro in modo scaglionato. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli sta già lavorando a un programma di trasporto pubblico in base alle riaperture per fare in modo che non entrino troppe persone nei mezzi per rispettare le distanze di sicurezze", aggiunge la ministra.
Nei prossimi giorni seguirà il confronto con le parti sociali, sottolinea Catalfo, in modo che il sistema di turnazione possa essere valutato anche ascoltando la prospettiva delle aziende. Ad ogni modo, la nostra vita lavorativa sarà sicuramente molto diversa nei prossimi mesi, rispetto a quanto eravamo abituati. Si dovranno rispettare le distanze di sicurezza, così come si dovranno indossare mascherine e guanti nel luogo di lavoro. "Gel e termoscanner, che già vengono utilizzati negli uffici della Pubblica amministrazione. Ma anche dispositivi di sicurezza dove necessario". Per quanto riguarda il telelavoro implementato da molte imprese in queste settimane di lockdown, in cui non solo è emerso il potenziale di questa modalità ma anche alcune differenze tra i singoli, ad esempio nella disponibilità di connessione o strumentazione, Catalfo annuncia che si sta pensando a un voucher per le famiglie e le imprese che agevoli lo smart working.
Rispetto alle tempistiche della riapertura, la ministra afferma che verranno valutati i fattori di rischio e si inizierà a riavviare le attività produttive e commerciali che presentano indici di rischio più bassi. Nei prossimi giorni, comunica Catalfo, verranno annunciati i settori in cui si potrà riaprire nell'immediato. Per altri, tuttavia, i tempi saranno più lunghi. Tra questi quello della ristorazione, su cui l'emergenza sta avendo un gravissimo impatto. La ministra ribadisce che il governo è all'opera per tutelare il tessuto produttivo del Paese, così come l'occupazione: "Abbiamo già inserito stanziamenti importanti sia nel decreto di marzo che in quello di aprile in cui riproporrò un ulteriore finanziamento della cassa integrazione. Dobbiamo considerare però che a un certo punto questo strumento finirà, ma noi dovremo comunque tutelare le nostre imprese e i nostri lavoratori", aggiunge Catalfo annunciando uno strumento innovativo che interviene sul lavoratore a cui viene ridotto l'orario lavorativo a causa della crisi. Invece di tagliare le ore di lavoro, propone la ministra, queste saranno utilizzate per la formazione del lavoratore.
"Un valore aggiunto sia per l'impresa che per il lavoratore", sottolinea ancora la ministra. Che spiega come si potrà utilizzare strumenti europei, come il fondo Sure, per sostenere la misura. Le tempistiche in cui queste risorse europee saranno disponibili non sono ancora certe, essendo il provvedimento ancora in fase di discussione. Dovrà però trattarsi di tempi brevi, rimarca Catalfo, che sappiano rispondere alle urgenze del mercato del lavoro, fortemente colpito dall'emergenza. A questo proposito, in Italia molti lavoratori stanno ancora aspettando la cassa integrazione predisposta dal governo: il processo è comunque già avviato, afferma la ministra, ricordando come la portata della misura richieda un po' di tempo. E aggiungendo che comunque il governo e le parti sociali hanno sottoscritto con l'Abi un accordo grazie al quale le banche anticipano le somme destinate ai lavoratori. Oltre il 90% delle banche avrebbero acconsentito ad anticipare i soldi stanziati dal governo, per cui i lavoratori che hanno diritto alla cassa integrazione possono già recarsi presso la propria banca per richiedere la somma.
Un capitolo importante che il mondo del lavoro dovrà affrontare, inoltre, è quello del settore agricolo, messo a dura prova dall'emergenza. La ministra Catalfo è al lavoro con i sindacati per far fronte alla mancanza di manodopera e parla di uno strumento nazionale dove si possa incrociare la domanda e l'offerta di lavoro. E che possa realizzarsi anche sotto forma di app per velocizzare e semplificare il processo.
Oltre agli stanziamenti erogati dal governo, tuttavia, ci sono anche 38 miliardi di fondi strutturali europei non utilizzati. La ministra precisa che lei stessa è al lavoro, insieme alle Regioni, affinché questi possano essere spesi per sostenere le conseguenze economiche dell'emergenza. Catalfo affronta quindi la questione dei lavoratori in nero, 3,8 milioni di persone in Italia, che sono stati sostenuti nel pieno della pandemia e che ora dovranno essere spinti verso il mercato del lavoro legale. "Come ministero del Lavoro abbiamo pensato di istituire un reddito di emergenza da destinare alle persone in estrema difficoltà e non coperte da altri sussidi. Questa misura aiuta questa platea di persone, che non sono coperte da cassa integrazione, sussidio di disoccupazione o reddito di cittadinanza". Il reddito di emergenza è una misura temporanea, che probabilmente sarà erogata per qualche mese e che sarà basata sulla composizione del nucleo familiare. Si parla di una cifra che partirà probabilmente dai 400 euro, a salire fino a un tetto massimo di 800 euro.