Ministra Catalfo a Fanpage.it: “Reddito d’emergenza da 400 a 800 euro a famiglia”
Il reddito di emergenza potrebbe andare dai 400 "fino a un tetto massimo" di 800 euro a seconda dei "componenti del nucleo familiare". Lo ha anticipato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, intervistata ieri dal direttore Francesco Piccinini su Fanpage.it. La ministra ha anche sottolineato che si tratterà di "una misura a tempo che possa durare qualche mese". In questo momento, ha spiegato, i tecnici sono al lavoro per "verificare la platea" degli interessati.
Il reddito d'emergenza sarà destinato a persone che non accedono ad altri aiuti, come il reddito di cittadinanza, e saranno per la maggior parte lavoratori in nero, che per paura dei controlli preferiscono non fare domanda del sussidio. La misura, la cui erogazione sarà quindi sulla base del nucleo familiare, dovrebbe essere inserita nel decreto di maggio.
Oltre alla Cig la ministra ha annunciato che per questa fase di emergenza coronavirus è allo studio "uno strumento del tutto nuovo che agisca mentre il lavoratore è ancora impiegato, che non sia di politica passiva ma di politica attiva che intervenga sul lavoratore mentre sta ancora lavorando". Per questo strumento, ha spiegato, si potrebbero anche "usare le risorse che arrivano dall'Europa come il Sure". L'idea in sintesi è che "il lavoratore che si vede ridurre l'orario di lavoro manterrebbe il posto e potrebbe impiegare le ore che non fa per la formazione, con un vantaggio sia per lui sia per l'azienda che non ne dovrebbe sopportare il costo". Nel nuovo decreto ci sarà poi "un ulteriore rifinanziamento per la cig".
Per quanto riguarda poi i turni scaglionati nelle aziende, per evitare affollamento nei trasporti e negli luoghi di lavoro con la ripresa delle attività nella fase 2, ha detto: "Nei prossimi giorni ci sarà un confronto con le parti sociali, sia con le aziende che con i sindacati, per arrivare a un percorso condiviso".
"Si potrebbe ripartire il 4 maggio con riaperture graduali su tutto il territorio nazionale", ha aggiunto la ministra, con "la giusta sicurezza sul luogo di lavoro e un piano trasporti che consenta ai lavoratori di recarvisi con altrettanta sicurezza". A questo scopo, ha sottolineato Catalfo, "le aziende potrebbero stabilire turni per far arrivare i lavoratori in modo scaglionato". La misura, ha concluso, "è ancora in fase di studio ma come accaduto sempre in passato, si arriverà a un percorso condiviso".
"La ministra dei Trasporti Paola De Micheli – ha spiegato – sta già lavorando a un programma di trasporto pubblico in base alle riaperture, per fare in modo che non entrino troppe persone nei mezzi, per rispettare le distanze di sicurezza".
Per favorire il ricorso al tele-lavoro "stiamo lavorando su un voucher incentivi per la connettività". Sulla possibilità invece di incentivi ad hoc per le aziende che ricorrono allo smart working, la ministra si è limitata a dire che le misure sono "allo studio. Lo smart working – ha sottolineato – è uno strumento che verrà utilizzato anche nella fase di ripartenza delle aziende".