Ministra Carfagna lascia Forza Italia: “Sulla crisi del governo non siamo stati consultati”
Dopo i ministri Gelmini e Brunetta anche la ministra per il Sud del governo Draghi, Mara Carfagna, dice addio agli azzurri. La notizia era già circolata nei giorni scorsi, subito dopo l'annuncio dei colleghi Gelmini e Brunetta, ma non era stata ancora confermata dalla diretta interessata.
"Tirerò le somme a breve. La riflessione che sto facendo parte da due dati di fatto: gli applausi di Putin alla crisi e le centinaia di messaggi di sindaci e imprenditori che da giorni mi dicono ‘ma siete impazziti?'", dice Carfagna in un'intervista a ‘Repubblica'. "Per quattro anni mi sono battuta all'interno del partito per difendere la sua collocazione europeista, occidentale e liberale, dall'abbraccio del sovranismo. Una parte considerevole di Forza Italia la pensava allo stesso modo. Siamo stati sconfitti, più volte, l'ultima in modo bruciante: neppure consultati sulla crisi del governo di salvezza nazionale che noi stessi avevamo voluto. Ora mi chiedo: ha un senso proseguire una battaglia interna? O bisogna prendere atto di una scelta di irresponsabilità e instabilità, fatta isolando chi era contrario, e decidere cosa fare di conseguenza?".
Secondo Carfagna "lo strappo del 20 luglio scorso è così determinante, segna con forza un "prima" e un "dopo", uno spartiacque – sottolinea – . La mancata fiducia a Draghi indica la rinuncia a ogni autonomia della componente liberale dalla destra sovranista. Fino al 19 luglio FI non avrebbe avuto alcun dubbio sulla linea in caso di problemi del governo: favorire la conclusione ordinata della legislatura, mettere in sicurezza famiglie e imprese, sostenere il premier più rispettato d'Europa per poi poterne rivendicare i successi in campagna elettorale. Dal 20 luglio il Rubicone è stato varcato" e aggiunge di essere "rimasta sulla sponda dove sono sempre stata. Di fronte a un bivio tra sottomettermi a una visione che non è la mia e rispettare quella in cui ho sempre creduto, non ho avuto alcun dubbio. In questo momento la priorità è mettere in sicurezza il Paese, non esporlo a salti nel buio".