“Ministero Made in Italy diventi del Fare Italiano”: la mozione provocatoria di Verdi e Sinistra
Se la destra ci tiene tanto alla lingua, allora anche il ministero del Made in Italy deve cambiare nome. La sfida, del tutto provocatoria, è stata lanciata dal gruppo di Verdi e Sinistra, ma anche il resto dell'opposizione ha promesso battaglia sui nomi dei ministeri. Non è un segreto che il governo Meloni abbia deciso di cambiare la denominazione di diversi dicasteri per dargli un'impronta più identitaria, dall'Istruzione e Merito all'Agricoltura e la Sovranità alimentare. Dopo giorni di discussioni e polemica, la questione è uscita dai temi di prim'ordine dell'opinione pubblica. L'opposizione, però, ha deciso di non mollare l'osso.
Così oggi è stata bocciata in commissione alla Camera una mozione dei deputati di Verdi e Sinistra, Evi e Zaratti, che chiedeva che il ministero del Made in Italy fosse chiamato del "Fare italiano". La provocazione è chiaramente basata sulla battaglia storica della destra sulla lingua italiana, tra proposte di legge e iniziative di ogni tipo. L'ultima è la polemica lanciata dal vicepresidente della Camera ed esponente di spicco di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli, che ha detto – mentre stava presiedendo l'Aula – che il dispenser di liquido igienizzante va chiamato dispensatore.
La destra non ha preso bene la critica dell'opposizione, tanto che la mozione è stata respinta. Si annunciano però nuovi tentativi, da parte dei gruppi di centrosinistra, di cambiare i nomi dei ministeri del governo Meloni. Quello delle Imprese e del Made in Italy è uno dei più criticati, visto che contiene diverse parole in inglese: dal Pd vorrebbero chiamarlo ministero delle Imprese e dei Prodotti nazionali. Sempre in chiave provocatoria, ovviamente. Riccardo Magi di +Europa, ancora più sferzante, chiede che il ministero del Mare di Nello Musumeci diventi dei Salvataggi in Mare. Ma questo sembra davvero impossibile.