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Ministero dice che il prezzo medio del carburante è al di sotto dei 2 euro: “Rialzi sono casi isolati”

Il ministero per le Imprese e il Made in Italy interviene sul caro benzina denunciato da Assoutenti: “Si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 €/lt”. L’associazione: “Lo stesso ministero può facilmente verificare attraverso i numeri del proprio osservatorio che già numerosi distributori in tutta Italia vendono benzina in modalità servito a listini superiori ai 2,2 euro al litro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministero delle Imprese e del Made in Italy cerca di sgonfiare l'allarme sul caro carburante, che è stato denunciato in questi giorni, in particolare per quanto riguarda il prezzo della benzina in autostrada, dove secondo i dati raccolti da Assoutenti il servito ha superato i 2,5 euro al litro su diverse tratte della rete nazionale. Ma gli aumenti toccherebbero anche diversi distributori che sulla rete urbana ed extraurbana praticano listini superiori ai 2,3 euro al litro.

"In merito a notizie di stampa relative a casi isolati di stazioni di rifornimento di carburante lungo la rete autostradale in cui sono stati rilevati prezzi limiti a 2,5 €/lt per la ‘benzina senza piombo' in modalità ‘servito', si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 €/lt, come rilevato dall’elaborazione settimanale su base giornaliera dei prezzi dei carburanti, effettuata dall’Osservatorio Prezzi Carburanti del Mimit. I prezzi dei carburanti di questa settimana si attestano infatti a valori medi di 1,89 €/lt per la benzina e di 1,74 €/lt per il gasolio", recita una nota del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

"L’attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 €/lt nella scorsa settimana – si legge ancora nel comunicato -, è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati. Dall’inizio del 2023 il prezzo industriale di benzina e gasolio, al netto quindi della tassazione, in Italia resta stabilmente più basso di quello in Spagna, Germania e Francia".

In merito alle misure del governo per monitorare i prezzi medi dei carburanti e tutelare i consumatori, è stata convocata domani 31 luglio, alle ore 11:30, al Mimit, una conferenza stampa sulle attività di trasparenza relative all'esposizione, presso le stazioni di rifornimento, del prezzo medio regionale dei carburanti, obbligatoria dal 1 agosto. Alla conferenza stampa parteciperanno il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci e il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.

Assoutenti risponde al Mimit

Assoutenti ha replicato al Mimit, spiegando che lo studio dell'associazione a cui si riferisce il ministero è relativo, come ben specificato ieri, esclusivamente ai prezzi massimi rilevati dallo stesso Mimit attraverso il suo osservatorio.

"E lo stesso ministero può facilmente verificare attraverso i numeri del proprio osservatorio che già numerosi distributori in tutta Italia vendono benzina in modalità servito a listini superiori ai 2,2 euro al litro".

"Sappiamo bene che i prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite ma non è certo questo il problema – afferma il presidente Furio Truzzi – La questione principale è la forte salita dei listini dei carburanti alla pompa che si sta registrando in occasione delle partenze estive degli italiani, un fenomeno che puntualmente si verifica ogni anno e incide enormemente sulle tasche dei cittadini che si spostano in auto per raggiungere le località di villeggiatura".

"Altro problema su cui abbiamo sollecitato il ministero è quello della scarsa trasparenza sulla formazione dei listini – prosegue Truzzi – i cittadini hanno il diritto di sapere perché salgono i prezzi alla pompa e quali ricarichi vengono applicati in tutti passaggi della filiera, dall'estrazione del petrolio fino alla vendita di benzina e gasolio ai distributori".

"Solo così – conclude – sarà possibile verificare se ci sono speculazioni su listini e chi si arricchisce grazie ai repentini rialzi dei prezzi che si verificano ogni anno in occasione delle partenze estive gli italiani". 

"Una nota del governo avverte che prezzi benzina aumentati poco poco, colpa del petrolio. Che ci sono picchi, ma isolati. Che il prezzo, ‘al netto della tassazione', è più basso che lì o là. E che domani ci becchiamo una bella conferenza stampa. Ma chi pensate di prendere per il?", ha scritto sui social il senatore del Pd, Filippo Sensi.

"La benzina tocca prezzi record, quasi scandalosi. Le cause sono tante. Ma se è vero che molti preferiscono dimenticare, noi ricordiamoci che anche il governo Meloni ha le sue responsabilità. All’inizio dell’anno, infatti, nel silenzio generale, il governo aumentò le accise. Non ci credete? Riposto qui il mio video del 3 gennaio 2023. Poi non dite che noi non lo avevamo detto.I populisti sono così: in campagna elettorale fanno show, poi arrivano al governo e aumentano le accise", ha scritto su Twitter il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

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