Milleproroghe, il governo va sotto quattro volte: dal tetto al contante alla sperimentazione animale
È stata una notte difficile a Montecitorio, dove nelle commissioni riunite Bilancio e Affari costituzionali è andato in scena l'esame delle modifiche al decreto Milleproroghe. Il governo è andato sotto quattro volte, ovvero sono stati approvati degli emendamenti a maggioranza su cui l'esecutivo guidato da Mario Draghi aveva dato parere negativo. La maggioranza stessa, che sostiene il governo, si è spaccata ripetutamente. Nel Milleproroghe, come ogni anno, c'è di tutto. Tra le altre cose ha visto la luce il bonus psicologo di cui tanto si è discusso nelle ultime settimane: sono stati stanziati 20 milioni di euro ed è stato identificato un tetto Isee per accedere alla misura.
Passiamo, però, alle modifiche su cui il governo è andato sotto. Come dicevamo, è successo quattro volte: contro il parere dell'esecutivo sono passati gli emendamenti che prevedono il dietrofront sull'Ilva e sul tetto al contante, mentre sono state approvate norme sulle graduatorie della scuola e sui test sugli animali. Secondo quanto viene riportato i lavori delle commissioni sono durati tutta la notte e sono stati piuttosto turbolenti. Non sono mancati gli scontri nella maggioranza, mentre le relatrici – una in quota Movimento 5 Stelle e l'altra Lega – hanno dato talvolta pareri contrastanti sugli emendamenti.
Il governo ha dato parere negativo sull'emendamento che cancella l'articolo sull'ex Ilva di Taranto, ma è stato approvato comunque: viene perciò cancellata la norma che sostanzialmente spostava una parte dei fondi diretti alle bonifiche della zona. La maggioranza, intanto, si è spaccata su un emendamento votato da Lega e Forza Italia con Fratelli d'Italia (la coalizione di centrodestra al completo): viene eliminato il tetto al contante da mille euro, entrato in vigore il primo gennaio di quest'anno, che torna a duemila per tutto il 2022.
Un altro emendamento approvato in commissione consente di effettuare, fino al primo luglio 2025, le sperimentazioni animali negli studi sugli xenotrapianti d'organo e sulle sostanze d'abuso, tra cui rientrano i farmaci. Sono passati una serie di emendamenti identici, tra cui alcuni presentati da parlamentari del Pd e altri da Riccardo Magi. Il governo aveva dato parere contrario, contenendo la proroga esclusivamente nei prossimi sei mesi. L'esecutivo è andato sotto ed è stato battuto: si tratta – spiegano coloro che hanno proposto la modifica – di sperimentazioni necessarie per la produzione dei vaccini contro il Covid e di farmaci utilizzati per le chemioterapie, ma anche per chi da anni aspetta un donatore per un trapianto.