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Miliziani, neonazisti e putiniani d’Italia: la galassia degli amici di Irina Osipova, assunta in Senato

In seguito alle polemiche sorte sulla vittoria del concorso pubblico, Osipova prima si chiude in un “no comment”, per poi rilasciare una replica da uno dei suoi tanti profili social: “Ho passato regolarmente un concorso pubblico al Senato. Sono una cittadina italiana etnicamente russa.”
A cura di Backstair
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Dopo la notizia del suo approdo in Senato dal prossimo primo novembre, il nome di Irina Osipova è tornato alla ribalta. La 35enne ex candidata di Fratelli d’Italia, nata a Mosca ma residente da quasi vent’anni nel nostro Paese, prenderà servizio come coadiutore parlamentare, avendo superato un concorso pubblico il cui iter è iniziato nel 2019. In sostanza, a Palazzo Madama Osipova farà parte della macchina organizzativa dell’assemblea, svolgerà alcuni compiti amministrativi, di segreteria e di preparazione delle sedute.

Il motivo per cui questa assunzione ha destato così scalpore è che la futura funzionaria pubblica, nonostante la giovane età, ha già collezionato una lunga lista di frequentazioni nella galassia dell’estrema destra filo putiniana: da Gianluca Savoini, fondatore dell'Associazione Culturale Lombardia Russia, al miliziano neonazista Yan Petrovsky, passando per il foreign fighter italiano Andrea Palmeri.

Alcune di queste relazioni intessute nel corso degli anni da Osipova si sono guadagnate anche l’attenzione della magistratura oltre che della stampa. Nel 2018 il nome della donna compare, pur non risultando mai indagata, in un’inchiesta condotta dalla sezione anticrimine dei Ros per conto della Procura di Genova. I militari, a partire da alcune scritte pro-Priebke apparse nel 2013 in provincia di La Spezia, erano riusciti a ricostruire una rete di associazioni attiva "occultamente nel reclutamento di mercenari da instradare” in Donbass “arruolandoli nelle milizie filorusse”.

La figura di Irina Osipova venne analizzata con attenzione dai Ros. In particolare i militari si soffermarono sull’intervista che l’allora 26enne moscovita aveva realizzato il 9 ottobre 2014 ad Andrea Palmeri, la prima in cui l’ex leader dei Bulldog, il gruppo ultras della Lucchese, annunciava di essersi arruolato nelle milizie filorusse del Donbass per "fermare l'imperialismo americano ed il massacro di gente innocente". Palmeri avrebbe raggiunto il fronte solo quattro giorni più tardi.

Oltre a questo episodio la Procura di Genova si interessò anche ad altri contatti di Osipova. Tra questi, l’amicizia stretta sui social con Vladimir Verbitchii, miliziano nato in Moldavia ma residente a Parma, inquadrato nel Rusich, formazione militare neonazista associata alla brigata Wagner. Secondo la Procura particolare interesse aveva anche il fatto che il 31 maggio 2015 la giovane militante italo-russa avesse salutato con un post l'arrivo di tre miliziani italiani nel "battaglione nazionalista Rusich".

Quello, infatti, non era il primo post dedicato da Osipova all'unità militare ritenuta responsabile di diversi crimini di guerra. Quasi due mesi prima, il 22 marzo, Osipova aveva pubblicato una foto che la ritraeva accanto a Yan Petrovsky, allora numero due del battaglione Rusich e in seguito a capo di quella unità, ricercato e arrestato a fine agosto 2023 in Finlandia mentre tentava la fuga.

Ma il complesso delle relazioni di Osipova non si ferma a quello fotografato dall’inchiesta della Procura di Genova nel 2018. Figlia di Oleg Osipov, per anni direttore del Centro russo di scienza e cultura di Roma, nel 2011 Irina, appena 23enne, fonda l’associazione Rim — Giovani Italo-Russi, che dà voce alle proteste contro le sanzioni europee alla Russia. Nel 2014 inizia a collaborare con l’associazione Lombardia-Russia fondata da Savoini, in particolare come interprete della delegazione della Lega a Mosca in occasione dei viaggi di Matteo Salvini. Nel 2016, poi, si candida con Fratelli d’Italia al Comune di Roma, dove raccoglie poco meno di 200 voti. Da allora continua a sostenere il partito di Giorgia Meloni, nonostante le posizioni filo atlantiste assunte con sempre maggiore vigore dall’attuale Presidente del consiglio.

Irina Osipova non sarà però l’unica della sua famiglia a intrattenere un rapporto di collaborazione con le istituzioni pubbliche. Suo marito Luca Pedetti, un imprenditore e dirigente d’azienda che in passato ha collaborato con Finmeccanica, il 10 ottobre 2022 è stato scelto dal ministero della Difesa come relatore del workshop "Pensiero Innovativo" su "L'impatto delle Emerging & Disruptive Tecnologies sulla Difesa". Nel curriculum di Pedetti, che è laureato in Comunicazione nella società della globalizzazione e ha poi conseguito un master di Alto apprendistato per panificatori e pizzaioli, si legge che ha fornito “supporto logistico integrato” all'Aeronautica Militare e all'Aviazione dell'Esercito, oltre che ad altre forze armate in ambito Nato.

In seguito alle polemiche sorte sulla vittoria del concorso pubblico, Osipova prima si chiude in un “no comment”, per poi rilasciare una replica da uno dei suoi tanti profili social: “Ho passato regolarmente un concorso pubblico al Senato. Ma sono una cittadina italiana etnicamente russa. Qui di seguito la mia lettera aperta inviata ad alcuni quotidiani italiani che fanno diffamazione nei miei confronti. Nessuno di questi (che hanno scritto articoli sulla mia persona) l'ha pubblicata. Spero che certi giornalisti italiani conoscano la Costituzione Italiana.” Di seguito Osipova cita gli articoli 21, 3, 2, 51, 53 e 54 della Costituzione, oltre all’articolo 595 del codice penale Italiano, che detta il reato di diffamazione.

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