Migranti, Von der Leyen: “Bisogna aiutare le persone in mare, salvarli tutti è un obbligo”
L’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea non è ancora certa. Anzi, la strada sembra sempre più in salita: molti gruppi del Parlamento europeo esprimono i loro dubbi sul nome del ministro della Difesa tedesco indicato dai capi di Stato e di governo. E i Verdi hanno già fatto sapere che non la sosterranno. Mentre rimangono le perplessità dei Socialisti e dei Liberali. Domani si deciderà quando si terrà il voto del Parlamento europeo sulla von der Leyen, con la possibilità anche di far slittare tutto a settembre. Intanto la diretta interessata ha parlato del suo progetto per l’Ue, a partire da una Commissione formata al 50% da donne. Motivo per cui chiederà a ogni Stato membro di indicare due nomi per il proprio commissario: un uomo e una donna.
Tra i temi programmatici affrontati da von der Leyen c’è stato anche quello riguardante i migranti. “È importante aiutare tutte le persone in mare, tutte le persone che si trovano sulle imbarcazioni di fortuna – è il suo messaggio – è veramente un principio di base. È un obbligo soccorrere le persone in pericolo in alto mare. E per questo è estremamente importante ridare vita alla missione Sophia, bisogna trovare una soluzione a questo problema”. La candidata alla presidenza della Commissione vuole anche puntare a una riforma del trattato di Dublino: “Mi rendo conto che alcuni Stati membri costieri, in virtù del regolamento di Dublino, si sentano soli e una riforma del Dublino è una prossima tappa che dobbiamo fare insieme”. Alla candidata alla presidenza della Commissione si rivolge, in risposta, Luigi Di Maio: "Siamo tutti d’accordo nel salvare vite umane, ma qui l’obbligo è verso la redistribuzione negli altri Paesi Ue, che non c’è mai stata. Non possono arrivare tutti in Italia. Abbiamo già dato e mi auguro che la Von Der Leyen lo comprenda. Perché è troppo facile parlare, bisogna agire e iniziare a sanzionare i Paesi che non accettano le quote".
Salario minimo in tutti i Paesi Ue
L’aspirante presidente dell’esecutivo comunitario parla anche di un tema molto caro ai Cinque Stelle: il salario minimo. “La gente ha paura, speranze, sogni e aspirazioni e quello che l'Europa può provvedere a dare loro è lavoro, prospettive, stabilità e sicurezza e sono convinta che l'Europa possa dare questo. In ogni paese il lavoro deve dare di che vivere e per questo combatterò per avere il salario minimo in ogni paese”.
Altra questione prioritaria è quella del cambiamento climatico: “Abbiamo ascoltato la la voce della gente, specialmente dei giovani. Vogliono un'azione per il futuro del nostro pianeta, dobbiamo essere più ambiziosi, siamo già oltre il tempo limite. Dobbiamo essere più ambiziosi sugli obiettivi, la neutralità climatica entro il 2050 è una necessità assoluta. Coniugare il rispetto per il clima e una forte crescita economica è possibile”.
Più tempo per la Brexit
Von der Leyen parla anche della Brexit: “Faccio parte di quelli che pensano che sia stato giusto prolungare oltre il 29 marzo l'uscita del Regno Unito dall'Unione e quindi si può capire quale sia la mia posizione. Se la Gran Bretagna avesse bisogno di altro tempo, sono dell'idea che dovremmo accordarle altro tempo”. Secondo la candidata alla presidenza della Commissione bisogna tenere conto “non solo delle conseguenze economiche” di un’uscita del Regno Unito dall’Ue caotica, ma anche degli “effetti catastrofici” che potrebbe comportare un no deal nelle relazioni dell’Ue con i Paesi britannici. E anche l’ipotesi di una revoca della Brexit rimane in piedi, per il ministro tedesco.