Migranti Sea Watch 3 e Sea Eye c’è l’accordo: saranno distribuiti in Europa (anche in Italia)
È stato raggiunto l’accordo che consentirà ai migranti a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye di porre fine a un calvario che per alcuni dura da 19 giorni. Il primo ministro maltese Muscat ha annunciato il via libera all’ingresso in porto e successivo trasferimento dei migranti su navi militari di Malta, che sarà seguito dall’immediata redistribuzione dei naufraghi fra otto paesi dell’Unione Europea. I migranti saranno trasferiti subito in Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia. La decisione pone fine a una serie di ritardi e scaricabarile da parte degli Stati dell'Unione Europea che aveva costretto gli occupanti delle due navi a trascorrere giorni in balìa delle onde, con l'incubo di un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche. Come ha comunicato il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos, lo sbarco dei profughi è attualmente in corso.
Come vi abbiamo raccontato, da giorni gli equipaggi di Sea Eye e Sea Watch 3 denunciavano le precarie condizioni a bordo e chiedevano a gran voce l'indicazione di un place of safety, un posto sicuro in cui sbarcare i migranti recuperati al largo delle coste libiche. Il governo maltese aveva concesso loro di entrare nelle proprie acque territoriali semplicemente per ripararsi dai marosi, ma non aveva mai dato l'autorizzazione a entrare in porto, ufficialmente per "non creare un precedente". Il Governo italiano, invece, aveva sempre negato ogni responsabilità nella gestione dell'evento SAR e solo il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il Presidente Conte avevano mostrato disponibilità ad accogliere parte dei naufraghi. Secco, invece, il no di Matteo Salvini, ministro dell'Interno che avrebbe dovuto autorizzare un eventuale sbarco in territorio italiano. Diniego ribadito anche poche ore fa, in risposta all'apertura di Conte sulla possibilità di un approdo in Italia dei migranti a bordo delle imbarcazioni delle ONG.
"L'Unione europea rilascia i suoi 49 ostaggi", così Sea Watch ha commentato su Twitter la notizia. "Dopo 19 giorni in mare – si legge nella nota – i nostri ospiti hanno trovato finalmente un porto sicuro. È una testimonianza di fallimento dello Stato, la politica non dovrebbe mai essere fatta a spese dei bisognosi. Grazie a tutti quelli che erano con noi in questi giorni".
La reazione del ministro degli Interni Matteo Salvini
"Mentre col premier e col ministro degli Interni polacco parliamo di protezione delle frontiere esterne dell'Europa e di sicurezza, leggo che a Bruxelles fanno finta di non capire e agevolano il lavoro di scafisti e Ong. Sono e rimarrò assolutamente contrario a nuovi arrivi in italia. E continuo a lavorare per espellere i troppi clandestini già presenti sul nostro territorio. Cedere alle pressioni e alle minacce dell'Europa e delle Ong è un segnale di debolezza che gli italiani non meritano", ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini in una conferenza stampa a Varsavia con il suo omologo polacco Joachim Brudziski.
Salvini ha poi aggiunto che la sicurezza va "garantita non aiutando scafisti e Ong complici ma sostenendo il diritto dei cittadini a difendere i loro confini, e chi cede a ricatti non fa un buon servizio alla sicurezza dei cittadini italiani ed europei".