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Migranti, raggiunto accordo a Malta. Lamorgese: “Sì a rotazione porti Ue e ricollocamenti rapidi”

I ministri dell’Interno di Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia hanno trovato l’accordo sulle nuove regole riguardanti l’arrivo dei migranti nell’Unione europea. Il ministro Luciana Lamorgese spiega che nell’intesa viene prevista sia la rotazione volontaria dei porti di sbarco che una ricollocazione più rapida – entro quattro settimane – dei richiedenti asilo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’accordo c’è. Il vertice dei ministri dell’interno di Malta, Italia, Francia, Germania e Finlandia (che ha partecipato in quanto ha la presidenza di turno Ue) con il commissario per gli Affari interni, ha portato all’elaborazione di un documento sulla questione migranti. Il dossier verrà presentato agli altri 24 ministri dell’Interno dell’Ue martedì 8 ottobre. E a spiegare i contenuti di questo documento ci pensa il ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese, parlando di “un primo passo concreto per un approccio di vera azione comune europea”. “Ho trovato un clima davvero positivo perché la politica migratoria va fatta insieme agli altri stati. Noi abbiamo sempre detto che chi arriva a Malta e in Italia arriva in Europa. E oggi questo concetto fa parte del comune sentite europeo”, afferma.

Oggi sono stati sciolti i nodi politici, secondo Lamorgese: “Da oggi Italia e Malta non sono più sole, c’è la consapevolezza che i due paesi rappresentano la porta d'Europa. Il testo predisposto va nella giusta direzione”. L’accordo, sottolinea il ministro dell’Interno, prevede il ricollocamento dei richiedenti asilo “in tempi molto rapidi”, nello specifico “entro quattro settimane”. La redistribuzione riguarderà tutti i richiedenti asilo e non solo chi ha ottenuto lo status di rifugiato.

Migranti, cosa prevede l'accordo di Malta

Tra le novità c’è anche la rotazione volontaria dei porti di sbarco. Non solo, quindi, quando quelli di Italia e Malta sono saturi. Una decisione “non scontata” per Lamorgese. Per quanto riguarda la redistribuzione avverrà “su base obbligatoria” con un sistema di quote che verrà stabilito tra i paesi che decideranno di aderire. Ora il commissario europeo Dimitris Avramopoulos si augura che gli “altri Stati membri si uniscano”, aderendo al documento l’8 ottobre. Lamorgese precisa, inoltre, che gli accordi riguardano solo gli sbarchi che avvengono attraverso Ong o navi della Marina e della Guardia costiera, ma sono impossibili da applicare per gli sbarchi fantasma.

La linea di Conte: saremo rigorosi

Sul tema dei migranti interviene da New York anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Siamo molto cauti, ma potrebbe anche esserci una rotazione dei porti. Lavoriamo a un più efficace meccanismo di rimpatri. Chi non ha diritto deve essere riportato nella terra di origine”. “La nostra politica – prosegue Conte – sarà molto rigorosa, non arretreremo di un millimetro”. Poi assicura ancora: “Macron mi ha dato grandi aperture e c’è una grande disponibilità da parte di partner europei. Ma anche in passato, in casi emergenziali, Francia e Germania ci hanno risolto i problemi partecipando alla redistribuzione”.

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