Migranti, quasi 600 persone arrivate a Lampedusa nell’ultimo giorno: in due risultano dispersi
Sono quasi 600 le persone migranti arrivate a Lampedusa nell'ultimo giorno, in una dozzina di sbarchi. Nell'arco di ventiquattro ore sono arrivate precisamente 583 persone, ma gli sbarchi sono proseguiti anche dopo la mezzanotte. Ci sarebbero anche due dispersi, secondo quanto raccontato da uno degli ultimi gruppi arrivati sull'isola: due uomini sarebbero caduti in acqua prima che la Guardia costiera potesse arrivare a soccorrere il barcone su cui viaggiavano insieme ad altre 67 persone. I migranti arrivati in queste ore sarebbero per la maggior parte partiti da Sfax, in Tunisia. In molti viaggiavano su barche di circa sei metri, che trasportavano ciascuno da una quarantina a una settantina di persone. Tra gli arrivi, anche un barcone salpato da Zuara, in Libia.
Insomma, dopo settimane di stop, la rotta tunisina sembrerebbe essere tornata attiva. La maggior parte delle persone arrivate sono di nazionalità gambiana, ivoriana, senegalese, guineana e malese. In queste ore sono arrivati anche molti afghani, bengalesi, egiziani, pakistani e sudanesi. Per il viaggio tutti raccontano di aver pagato dai 1.200 ai 4 mila dinari.
Da Lampedusa proseguono anche gli spostamenti verso la Sicilia e la penisola. Ieri 266 persone hanno lasciato l'isola su un traghetto per Porto Empedocle, ma nell'hotspot di contrada Imbriacola rimangono comunque oltre trecento persone, tra cui anche una settantina di minori non accompagnati.
Nelle ultime ore è stato anche fermato uno scafista, un uomo egiziano di 40 anni accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini della Guardia di Finanza riguardavano uno sbarco avvenuto lo scorso 7 novembre a Pozzallo: si trattava di un gruppo di persone soccorse dalla nave Aurora di Sea Watch in acque Sar maltesi. L'uomo in questione, però, risultava sbarcato a Lampedusa già il 10 ottobre scorso, dove aveva fatto richiesta di protezione internazionale ed era poi stato trasferito in una struttura in Lazio. Nemmeno un mese dopo, però, sarebbe riuscito a tornare in Libia, per ripartire poi il 5 novembre. Avendo però terminato il carburante, il barcone che conduceva è finito alla deriva e poi soccorso dalla nave Aurora, che ha portato poi i naufraghi a Pozzallo. A quel punto l'uomo è stato fermato e condotto nella casa circondariale di Ragusa.